Veti incrociati Lega e M5S. Slitta la fiducia sul decreto sicurezza al Senato. Stallo totale alla Camera sull’emendamento ammazza prescrizione

Due partite incrociate. Da una parte il decreto sicurezza e dall'altra il ddl anticorruzione

Il voto sulla fiducia al Senato, posta dal Governo al Decreto sicurezza, è slittato a domani mattina (in Aula dalle 9.30). Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. La discussione generale si svolgerà questa sera, subito dopo che la Commissione Bilancio avrà dato il parere sulle coperture del maxiemendamento interamente sostitutivo del testo del decreto. L’esame in aula riprenderà domani, con le dichiarazioni di voto e, a seguire,  il voto di fiducia.

Due partite incrociate. Da una parte il decreto sicurezza al Senato, che Salvini vorrebbe vedere approvato in breve tempo, e dall’altra il ddl anticorruzione all’esame della Camera con dentro l’emendamento M5S per stoppare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, ma su cui pesa ancora la contrarietà della Lega. “Con Di Maio e Conte – ha scandito il ministro dell’Interno – sono sicuro che la quadra si troverà, domani o stasera ma la quadra si trova. Una cosa alla volta fatemi portare a casa il decreto sicurezza e immigrazione. Poi voglio avere processi veloci che bastonino i corrotti e i corruttori, però non voglio che 60 milioni di italiani abbiamo un processo che non si sa quando finisca. Ma oggi non mi occupo questo”.

E proprio sull’emendamento ammazza prescrizione proposto dal M5S che si è registrato lo stallo totale che condiziona anche il voto di fiducia sul decreto sicurezza. “Chiediamo al ministro dell’Interno Salvini – aveva avvertito il capogruppo al Senato del M5S, Stefano Patuanelli – come possiamo pretendere che i cittadini si sentano sicuri e abbiano fiducia nella giustizia se introduciamo pene più severe, con il decreto Sicurezza, senza garantire anche la certezza di queste pene? Il Movimento 5 stelle ritiene imprescindibile la sospensione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio nel decreto Spazzacorrotti. Non si può continuare a vanificare il lavoro di forze dell’ordine e magistratura”.

Manca, dunque, l’intesa tra Lega e M5S sulla prescrizione che neppure il vertice di questa mattina tra il premier Giuseppe Conte e il Guardasigilli Alfonso Bonafede è bastato a facilitare. Decisivo, a questo punto, sarà il vertice tra il presidente del Consiglio Conte e i due vicepremier, Salvini e Di Maio, che si terrà questa sera. E l’impasse con Lega sulla riforma della prescrizione è stata al centro anche di una riunione tra Luigi Di Maio, i ministri del M5S e i capigruppo al Senato e alla Camera del Movimento.