Desaparecidos, la Procura di Roma chiede 30 ergastoli per generali e militari del Piano Condor: sarebbero responsabili della morte di 27 italiani

Nuovi spiragli di luce sui desaparecidos. E ad aprirli è la Procura di Roma, che ha avanzato trenta richieste di condanna all'ergastolo.

Nuovi spiragli di luce sui desaparecidos. E ad aprirli è la Procura di Roma, che ha avanzato trenta richieste di condanna all’ergastolo nel processo davanti alla terza corte d’Assise a carico di ex alti militari, ex ministri ed ex capi di Stato, di nazionalità boliviana, peruviana, cilena e uruguayana per omicidio e sequestro di persona in relazione alla scomparsa e all’uccisione di 23 cittadini italiani, avvenuta tra il 1973 e il 1978, nell’ambito del cosiddetto “Piano Condor”.

La requisitoria, cominciata ieri dal pm Giancarlo Capaldo e completata oggi dal pm Tiziana Cugini, ha ripercorso, uno per uno, tutti i casi di tortura e di omicidio di oppositori e dissidenti. L’unica richiesta di assoluzione è per il tenente di vascello Ricardo Eliseo Chavez Dominguez, uruguayano oggi 72enne, già capo delle operazioni speciali del Fusna (il servizio segreto della Marina Militare). Tra gli imputati per i quali è stata chiesta la condanna c’è anche l’unico tra i militari coinvolti nel Piano Condor residente in Italia (a Battipaglia), l’uruguayano Jorge Nestor Troccoli Fernandez. Il processo proseguirà il 21 ottobre.

L’OPERAZIONE CONDOR – Il piano Condor fu il coordinamento segreto tra i servizi di intelligence delle dittature militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay per combattere il terrorismo e le forze eversive di sinistra in America Latina. L’operazione, stabilita nel novembre 1975, si manifestò come un vero e proprio terrorismo di Stato in ambito internazionale, che si avvalse talvolta della complicità o della connivenza della Cia e dell’Fbi in quanto le sue finalità sembravano compatibili con la politica anticomunista degli Stati Uniti. Fu il capo della polizia politica cilena, il colonnello Contreras, a proporre l’Operazione Condor, ma in realtà formalizzò precedenti episodi, fino ad allora solo clandestini, di collaborazione tra questi Paesi.