Dettori lascia l’Associazione Rousseau. “Il M5S è come la fenice. Ogni volta che muore rinasce dalle proprie ceneri”

Con un lungo post su Facebook, Pietro Dettori, ha annunciato oggi di aver lasciato l'Associazione Rousseau.

Dettori lascia l’Associazione Rousseau. “Il M5S è come la fenice. Ogni volta che muore rinasce dalle proprie ceneri”

“Oggi ho comunicato ufficialmente le mie dimissioni dall’Associazione Rousseau. È stata un’esperienza durata cinque anni, di cui due da dipendente a Milano e gli ultimi tre da socio mentre continuavo la mia attività professionale a Roma. I cinque anni precedenti ho lavorato alla Casaleggio Associati, a supporto di Gianroberto e Beppe, tra il computer alla scrivania e l’iPad sul camper, tra l’ufficio e i palchi. Il primo colloquio in via Morone, dieci anni fa, lo feci con Davide Casaleggio. Si può quindi dire che è la prima persona che ha creduto in me e che mi ha dato un’opportunità. Per questo, e per tante altre cose, gli sono sempre stato e gli sarò sempre riconoscente. La stima e l’affetto nei suoi confronti sono immutati”. Ad annunciarlo, con un lungo post su Facebook, è Pietro Dettori, fedelissimo di Casaleggio consigliere del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

“Gli ultimi mesi – aggiunge Dettori – sono stati difficili e la conclusione delle vicende, tutt’altro che indolore, è nota a tutti. La strada che ho scelto io è diversa. Perché io nel MoVimento ci credo ancora. Chi mi conosce sa che con il MoVimento ho un rapporto quasi carnale. D’altronde quel tipo di lavoro, se non c’è la passione a sostenerti, non lo reggi. Nel futuro del MoVimento ci credo innanzitutto perché mi fido di Beppe Grillo. Beppe è il nostro garante e nei momenti più critici della nostra storia è sempre stato lucido, a dispetto di chi lo etichetta solo come un pazzo visionario. Ha indicato un orizzonte (il 2050) e una persona (Giuseppe Conte) per il rilancio del MoVimento. Io non posso che fidarmi e invito chi in questo sogno ci crede ancora e chi ora tentenna, a fare altrettanto”.

“Non so cosa ci riserva il futuro. Non so quali saranno le nostre prossime battaglie. Non so cosa il MoVimento politicamente deve o non deve fare. Di questo – scrive ancora Dettori nel post – si discuterà nei modi e nei tempi opportuni e potrò dire la mia, assieme a migliaia di persone, in qualità di iscritto. Quello che so è che dobbiamo ritornare a essere una comunità di persone che si vogliono bene, in cui la fiducia è alla base dei rapporti personali, politici e professionali”.

“Il momento di passaggio che stiamo vivendo è travagliato, doloroso, lacerante. Non è la prima volta però che affrontiamo un momento così. Ricordate quando ci presentammo alle politiche nel 2013? Molti pensavano che fosse contro i principi del MoVimento entrare in Parlamento e tanti li perdemmo. E quando Beppe si proclamò capo politico per rispettare la norma elettorale? Apriti cielo! E quando cambiammo lo statuto nel 2017? Anche lì si parlò di fine del MoVimento “originale”. Oggi tanti la vivono così e gli scontri e le incomprensioni, al nostro interno, sono all’ordine del giorno”.

“Dobbiamo guardare oltre. Il modo migliore per farlo è lasciarci alle spalle i rancori. Per lungo tempo abbiamo usato il “vaffanculo” come parola taumaturgica. Oggi dobbiamo usare il “grazie”. Dobbiamo essere grati per quello che abbiamo realizzato e per le possibilità che ancora oggi abbiamo. E per questo dobbiamo ringraziare tutti quelli che hanno fatto parte della nostra storia, in un modo o nell’altro.
Grazie a tutte le migliaia di attivisti, iscritti, consiglieri che da anni continuano a lavorare ognuno secondo le proprie possibilità: chi in comune, sul posto di lavoro, ai banchetti al freddo o in marcia sotto il sole”.

“Nonostante le difficoltà – aggiunge ancora Dettori motivando il suo addio all’Associazione -, le incomprensioni, gli insulti, gli errori non avete mai mollato. Grazie a ognuno di voi. Grazie a chi ha dato vita a questo sogno e ci permette di continuare a sognare. Grazie Gianroberto, grazie Beppe. Grazie a chi ci ha portato a percentuali incredibili e ci ha guidato al governo per ottenere vittorie storiche. Grazie Luigi. Grazie a chi ora sta lavorando per darci una nuova prospettiva. Grazie Giuseppe. Grazie a tutti quelli che da anni continuano a lavorare a tutti i livelli, in prima linea e dietro le quinte, e ci permettono di essere quel che siamo. E qui l’elenco sarebbe infinito. Grazie a chi ha fatto un pezzo di strada con noi e ora ha scelto legittimamente un altro percorso. Grazie Davide e grazie Ale”.

“È un esercizio da fare. Così, col cuore sgombro dal rancore e colmo di gratitudine per quel che è stato, che è e che sarà, potremo guardare al futuro. Perché il MoVimento 5 Stelle – conclude Dettori – è come una fenice. Ogni volta che muore rinasce dalle proprie ceneri. E anche questa volta, con l’impegno di tutti, sarà così”.