Di Battista (M5S): “L’assembramento parlamentare che si sta delineando è l’antitesi della politica. Draghi per arrivare al Quirinale è disposto persino a guidare un governo di unità nazionale”

Di Battista (M5S): “L’assembramento parlamentare che si sta delineando è l’antitesi della politica. Draghi per arrivare al Quirinale è disposto persino a guidare un governo di unità nazionale”

“Sia chiaro, non ho dubbi che il Professor Draghi sia una persona onesta, preparatissima ed autorevole. Questo non significa che lo si debba appoggiare per forza. Io contrasto Draghi non sul piano personale ma su quello politico. E, ripeto, non cambio idea”. E’ quanto è tornato a ribadire, con un post su Facebook, il grillino Alessandro Di Battista.

“Oltretutto – ha aggiunto – l’assembramento parlamentare che si sta delineando è l’antitesi della politica. Vi invito, senza pregiudizi, a legger quel che scrivevo sul Professor Draghi il 31 agosto scorso. Draghi non è cambiato, non si è convertito all’interesse generale, non ha preso coscienza delle perversioni del liberismo. D’altro canto un capitalista finanziario è per sempre. Semplicemente vuole fare il Presidente della Repubblica e per arrivare al Quirinale è disposto persino a guidare un governo di unità nazionale (Dio ce ne scampi) se gli venisse richiesto. Sono parole che ho scritto cinque mesi fa. Le scrissi quando ebbi la sensazione che si stesse lavorando ad un governo Draghi. Ripeto. Si può rispettare un uomo anche facendo opposizione. Io la mia scelta l’ho presa, e vado fino in fondo”.

“‘È un bel direttore’, ‘è un santo’, ‘un apostolo’. Sono le parole che Fantozzi, Filini e Calboni rivolgono all’Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani – scrive ancora Di Battista in un articolo su Tpi.it -, neo direttore del loro ufficio, quando costui lascia la sala mensa dell’azienda, dopo aver invitato gli impiegati ad assistere, nella sua lussuosa villa, ad una partita di biliardo con il ragionier Ugo”.

“Sono, tuttavia, le stesse identiche parole che rivolge al Professor Draghi – aggiunge ancora l’esponente pentastellato -, la stragrande maggioranza dei giornalisti nostrani. Il giornalismo che diventa agiografia. Oltretutto tale genuflessione mediatica non fa nemmeno bene a Draghi. C’è il rischio che si convinca anche lui di avere proprietà taumaturgiche o di essere capace di moltiplicare pani e pesci. Ed allora è bene ricordare, anche a rischio di apparire sacrileghi, che, ad oggi, la sola cosa che il Professor Draghi ha effettivamente moltiplicato, sono i titoli derivati italiani. Fu sotto la sua direzione del Tesoro che vennero sottoscritti contratti su contratti sui derivati, molti dei quali sono risultati tossici”.