Di Maio lascia il Movimento 5Stelle: i motivi dell’addio e le cause della scissione

Di Maio lascia il Movimento 5Stelle: ecco i motivi e le cause dell'allontanamento del Ministro degli Esteri e le cause della scissione.

Di Maio lascia il Movimento 5Stelle: ecco quali sono i motivi dell’allontanamento del Ministro degli Esteri dal Movimento e quali le cause che sono alla base dello scontro nei pentastellati. Distanza difficile da colmare tra Di Maio e Conte.

Di Maio lascia il Movimento 5Stelle: i motivi dell’addio

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio si appresta a dire addio al Movimento 5Stelle. A quanto si apprende, infatti, a Montecitorio si stanno raccogliendo le firme dei deputati che sono vicini al Ministro degli Esteri per dare vita a un nuovo gruppo parlamentare. Secondo i rumors sarebbero state raccolte già 46 firme. “La situazione è molto tesa – fa sapere un deputato vicino al ministro degli Esteri – Siamo praticamente a un punto di non ritorno. Da parte del Movimento è stato eretto un muro“.

Lo scontro si è aperto sulla posizione del Movimento sulla guerra in Ucraina e sulle alleanze dell’Italia, ma anche su questione interne. Le ultime parole di Di Maio sono state abbastanza dure: “Io mi sono permesso di porre dei temi e ho ricevuto solo insulti, io temo che questa forza politica rischi di diventare una forza politica dell’odio”, dice il ministro degli Esteri. Oltre alla questione dell’Ucraina, al centro dell’allontanamento dal Movimento di Di Maio, ci sarebbe il voto sulla regola del doppio mandato. Gli iscritti del M5s voteranno per decidere se concedere un terzo mandato a chi è stato eletto già due volte. Approvando questa deroga al doppio mandato si permetterebbe ad alcuni big – compreso lo stesso Di Maio – di ricandidarsi. In caso di vittoria del no sembra invece più vicina l’ipotesi di una scissione.

Le cause della scissione

Circola già il nome del nuovo gruppo scissionista: “Insieme per il futuro”. Le adesioni tra Camera e Senato sono per ora 35. L’obiettivo è raggiungere la soglia di 50 parlamentari. “Il numero esatto dei componenti ancora non c’è perché potrebbero aggiungersi ulteriori indecisi dell’ultima ora ma penso che nel pomeriggio avremo il numero definitivo”, spiega un deputato dimaiano.

Al centro della possibile scissione del Movimento, c’è la rottura tra Giuseppe Conte e Di Maio. Ci sono state botta e risposta a distanza che hanno separato sempre di più i due. Ad esempio, Di Maio ha lamentato la strumentalizzazione del viaggio del presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Kiev, attaccando alcuni esponenti del Movimento: Leggo in queste ore che una parte di M5s vuole inserire nella risoluzione frasi e parole che disallineano l’Italia dalle sue alleanze storiche, la Nato, l’Ue e da quella che è la sua postura internazionale. Noi non siamo un Paese neutrale, siamo un Paese che ha alleanze storiche. Non diamo grande prova di maturità politica quando strumentalizziamo il presidente del Consiglio”.

 

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