Di Maio sprona Tria a tagliare le spese improduttive per far partire le riforme diM5S e Lega: “Un ministro serio deve trovare le risorse. Gli italiani non possono aspettare”

Senza troppi giri di parole il vicepremier Luigi Di Maio ha invitato il responsabile di via XX Settembre a trovare le risorse per il reddito di cittadinanza

La carica del Movimento Cinque Stelle sul ministro dell’Economia, Giovanni Tria, non si placa. Senza troppi giri di parole il vicepremier Luigi Di Maio ha invitato il responsabile di via XX Settembre a trovare le risorse per la Manovra. I pentastellati si attendono una sforzo maggiore da parte di Tria. “Nessuno ha chiesto le dimissioni del ministro Tria ma – ha sottolineato Di Maio intervistato dall’Ansa – pretendo che il ministro dell’Economia di un governo del cambiamento trovi i soldi per gli italiani che momentaneamente sono in grande difficoltà. Gli italiani in difficoltà non possono più aspettare, lo stato non li può più lasciare soli e un ministro serio i soldi li deve trovare”.

La replica di Di Maio fa seguito a quanto affermato da Tria al Forum Bloomberg di Milano: “Il Governo deve “recuperare un 30% di investimenti pubblici venuti meno negli ultimi anni – ha affermato il ministro dell’Economia – gli investimenti pubblici debbono tornare ad essere il 3% del Pil nel breve termine”. La ricetta indicata da Tria va oltre la flat tax e punta a ridurre il carico fiscale sulla classe media. “Siamo ad uno studio molto avanzato – ha spiegato Tria – che ridurrà il carico fiscale sulla classe media mantenendo il budget gestibile”.

Detto questo il Movimento Cinque Stelle ha fatto capire di essere poco disposto a trattare sul reddito di cittadinanza. Un cavallo di battaglia che ha fruttato milioni di voti e che per questo motivo non può essere disatteso. Dopo il vertice di lunedì sera a Palazzo Chigi, c’è stata una cena tra il vicepremier Di Maio e alcuni componenti dello stato maggiore del Movimento per fare il punto della situazione sul reddito di cittadinanza. L’intenzione non è di sforare il 3% ma, se necessario, dal Movimento è forte spinta ad andare anche oltre 1,6% come estrema ratio.