Dietro l’urlo degli ultrà preme la camorra

di Marcello Di Napoli

Connubio tra camorra e ultrà? Forse. Intanto la Procura di Napoli apre una nuova inchiesta sui rapporti tra camorra e tifoseria organizzata del club partenopeo, in particolare su eventuali pressioni che alcuni esponenti della criminalità organizzata avrebbero fatto sulla società attraverso la tifoseria, alla luce dei fatti di Roma. Tutto nasce dalle dichiarazioni rilasciate del pentito Salvatore Russomagno in un’intervista al quotidiano La Repubblica: “Alcune rapine ai danni di Lavezzi, Hamsik o Cavani sono state consumate dai Mastiffs per punirli. Bisognava colpire quei calciatori che avevano rifiutato di partecipare a inaugurazioni di club o altri eventi organizzati dai tifosi”. Ai vertici dei Mastiffs vi è anche Gennaro De Tommaso, detto Gerry ‘a Carogna, il quale, nel corso degli anni, ha assunto una posizione dominante all’interno del gruppo. Ma a parlare non è solo Russomagno.  Tra i primi a fare luce sul fenomeno delle infiltrazioni della camorra nei settori vulnerabili nel mondo del calcio c’è un altro collaboratore di giustizia, un pezzo da novanta dello scacchiere criminale partenopeo: Maurizio Prestieri, ex narcotrafficante di Scampia e Secondigliano. “Il tifo organizzato è sempre espressione della criminalità organizzata e ciò è testimoniato dalla indicazione degli striscioni: lo striscione “Masseria Cardone” è relativo al clan Licciardi, lo striscione “Teste matte” è relativo ad un clan dei Quartieri Spagnoli. I “fedayn” sono stati sempre i più aggressivi e rissosi.

Altre indagini
Ad avallare, inoltre, il probabile legame su cui indaga la Procura anche le molteplici presenze a bordo campo di Antonio Lo Russo, figlio di Salvatore, ritratto in numerose fotografie allo stadio San Paolo dove aveva già attirato l’attenzione dei pm di Napoli che indagavano su un giro di partite truccate. Secondo gli inquirenti Lo Russo era riuscito ad ottenere il permesso per accedere al terreno di gioco grazie ad un accredito fornitogli dalla ditta che curava la manutenzione del prato del San Paolo. Durante le partite disputate contro il Parma, la Fiorentina e il Catania, il boss era sempre lì allo stesso posto, dietro la linea di fondo della squadra ospite, come testimoniano alcune fotografie.