Senza mai citare direttamente la crisi afghana che in questi giorni sta tenendo il mondo col fiato sospeso, il capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo intervento ieri in occasione dell’inaugurazione del Meeting 2021 di Rimini di Comunione e liberazione (qui il discorso integrale) ha voluto comunque ribadire quanto la libertà sia un concetto spesso dato per scontato e come al contrario, essa rappresenti una conquista imprescindibile.
“La storia ci insegna costantemente quante minacce vi siano alla libertà e quanti sacrifici sono richiesti per conquistarla. Ci indica anche che si tratta di un bene indivisibile tra le donne e gli uomini di ogni Continente – ha affermato il presidente -. Ci rendiamo conto di quanto la mancanza di libertà o la perdita di essa in altri luoghi del mondo colpisca la nostra coscienza e incida sulla comune convivenza nella sempre più integrata comunità mondiale. Nuove sfide si pongono, quindi, continuamente davanti a noi”, ammonisce Mattarella.
Dal capo dello Stato anche l’invito a superare in Europa arroccamenti antistorici, “L’Unione Europea si fa motore di un nuovo sviluppo dei nostri Paesi, uno sviluppo più equilibrato e sostenibile. È un’occasione storica che dobbiamo saper cogliere e trasformare in un nuovo, migliore e stabile equilibrio”. E sottolinea ancora che “C’è un io, un tu e un noi anche per l’Europa e per le sue responsabilità, contro ogni grettezza, contro mortificanti ottusità miste a ipocrisia, che si manifestano anche in questi giorni che sono frutto di arroccamenti antistorici e, in realtà, autolesionisti”.
Nel mondo globale, argomenta Mattarella, “si vince insieme, si perde insieme. La crisi del virus lo conferma. Dovremo ancora combattere la pandemia. Ma nostra responsabilità è immaginare il domani. Sentiamo che cresce la voglia di ripartire: il motore è la fiducia che sapremo migliorarci, che riusciremo a condurre in avanti il nostro Paese”. Dovere e responsabilità: sono termini che il capo dello Stato ripete più volte nel corso del suo intervento, anche in riferimento alla pandemia e alla necessità di vaccinarsi, sottolineando come a responsabilità comincia da noi.
“Vaccinarsi è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli. Un atto di amore nei loro confronti, come ha detto pochi giorni fa Papa Francesco”.