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Redazione

“Dilettanti allo sbaraglio, stanno causando un danno erariale alla Rai”: parla l’ex direttore di Rai 3, Loris Mazzetti

Per l'ex collaboratore di Biagi, già ex direttore di rete, Mazzetti, la Rai è messa male: "Vogliono controllarla per fare le loro riforme".

Pubblicato il 20 Maggio 2025 di Andrea Sparaciari
“Dilettanti allo sbaraglio, stanno causando un danno erariale alla Rai”: parla l’ex direttore di Rai 3, Loris Mazzetti

“Ma cosa vuole che gliene freghi a questi di fare la riforma del servizio pubblico… Una volta che si sono fatti le tre/quattro riforme che interessano loro per governare altri vent’anni, poi chi si è visto, si è visto…”. Parola di Loris Mazzetti, un pezzo della storia della Tv italiana, collaboratore di Enzo Biagi a “Il fatto”, già capostruttura di rai3, inventore di generazioni di conduttori e di un certo modo di fare Tv, a partire da Fabio Fazio. A lui, reduce dal Salone del Libro, dove ha presentato il volume da lui curato “I quattordici mesi. La mia resistenza” di Enzo Biagi (ed. Chiarelettere) abbiamo chiesto un giudizio su TeleMeloni. E non è stato tenero.

Mazzetti, ieri i vertici Rai hanno festeggiato per i super ascolti del tennis, hanno fatto bene a gioire?
“Questa azienda festeggia gli ascolti “scontati” di Sinner, che è una sicurezza. Ma dovrebbe meditare sui suoi insuccessi”.

Però per l’Ad Rossi e il Dg Sergio è stato una grande idea quella di rivoluzionare il palinsesto…
“La questione è che c’è un palinsesto che va rispettato e se fai dei cambiamenti – mettendo il tennis al posto di altri programmi – li devi saper gestire: c’è gente contenta di vedere Sinner, ma c’è anche gente che vorrebbe vedere “Il Cavallo e la Torre” o “Un posto al sole”. Ci deve essere una logica, non può avvenire all’ultimo momento”.

Come valuta la gestione della sua ex-azienda da parte di questi vertici molto meloniani?
“Mi sembrano dilettanti allo sbaraglio. E mi dispiace. Voi avete pubblicato venerdì scorso un pezzo nel quale avete sottolineato la perdita di ascolti in questi ultimi anni della Rai: l’ascolto in generale, quello dei Tg, il fatto che per la prima volta nella giornata media Mediaset abbia battuto viale Mazzini, cosa mai successa prima ecc… Alla luce di tutto questo, dico che si configura un danno erariale per l’azienda. Pensiamo a cosa è diventata Rai3, a cosa ha perso in termini di ascolti senza i Fazio, gli Augias… A parte i contenuti, a livello proprio di numeri, è un vero disastro! E poi, parlando con Ranucci, non siamo neanche certi che Report vada in onda nella prossima stagione!”.

Di fatto la Rai ha regalato un palinsesto alla concorrenza…
“In prima serata La7 è diventata la terza rete italiana. L’aver lasciato andar via Fazio – che non voleva andar via – ha di fatto consentito a La Nove di accendersi, cosa che era riuscita solo parzialmente con Maurizio Crozza. Fazio ha portato su La Nove i suoi ascolti, che per lui su Rai3 sarebbero stati “normali”, ma che per la Nove sono stratosferici. E questo per la Rai ha significato perdita di pubblicità e credibilità. Anche perché il pubblico insegue i suoi beniamini, infatti Fazio rispetto all’ascolto di Rai3 ha perso pochissimo, così come Massimo Gramellini. Lasci andare via Augias? Ma ti dovresti vergognare…”

Soprattutto se non sai di sostituire chi hai lasciato andare…
“E lo si sostituisce con Giletti, che fa la par condicio tra le associazioni della Strage di Ustica… Ma dai!”.

Tornando al supposto danno erariale, qualcuno ne chiederà mai conto?
“Non verrà mai fuori. Pensiamo al silenzio della Rai sui referendum: si è un po’ lamentata l’Usigrai o il Cdr del Tg3, ma in generale la dirigenza Rai sembra assolutamente d’accordo con la linea imposta da questi signori. Del resto, chi governa l’azienda oggi? In quanti vengono dal prodotto? L’ad deve pensare alla parte economica e gestionale, il Dg dovrebbe essere uno che ha fatto la televisione. Questi le sembrano personaggi di prodotto?”

Elly Schlein oggi (ieri, ndr) ha rilanciato il Media information Act, la direttiva Ue che impone di sottrarre la tv pubblica dal controllo politico, che dovrà essere approvata entro l’8 agosto. Crede che cambierà qualcosa?
“Mi sembra che il governo abbia già risposto: non farà nulla… E se non eseguiremo l’art. 5 che ci impone di rendere indipendenti il servizio pubblico dai partiti, andremo in procedura di infrazione e dovremo pagare noi cittadini! Ci sono proposte di legge depositate da anni in Parlamento dalle quali attingere, ma qui il problema è che si vuole avere una Rai in mano a chi ci sta governando, per poter fare quelle riforme che loro vogliono fare. Sa cosa gliene frega a loro di fare la riforma del servizio pubblico? Loro pensano di tenere in mano la Rai per fare le loro riforme perché è in tv che si crea il consenso…”.

 

di Andrea Sparaciari

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