Il gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, ha rinviato a giudizio tutti i 18 imputati, 17 persone fisiche e una società (Ferrotramviaria Spa), accusati della strage ferroviaria che il 12 luglio 2016 causò, tra Andria e Corato, la morte 23 persone e il ferimento di altre 51. Il processo inizierà dinanzi al Tribunale di Trani il 28 marzo 2019.
La Procura a tutti gli indagati, a vario titolo, i reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. La società Ferrotramviaria risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti. Solo uno dei 18 imputati (una dirigente del Mit) ha scelto il processo con rito abbreviato, che comincerà il 14 marzo.
Nel procedimento sono costituiti come parti civili (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu e Anmil, i parenti delle vittime e i viaggiatori coinvolti. Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati ammessi come responsabili civili.
Secondo le conclusioni dell’inchiesta, lo scontro tra il treno ET1021 (partito da Andria e diretto a Corato) e il treno ET1016 (diretto da Corato ad Andria) sarebbe stato causato da un errore umano, ma sono stati ritenuti responsabili anche coloro che non avrebbero vigilato sulla sicurezza di quella tratta a binario unico con blocco telefonico.