Troppe deroghe e coperture allegre. Che disastro le leggi di Zingaretti. Le norme del Lazio non convincono la Corte dei Conti. Nel mirino procedure opache e stime ballerine

Bocciato lo Zingaretti legislatore. La Corte dei Conti ha analizzato le coperture finanziarie previste nelle leggi di spesa approvate dalla Regione Lazio nell’esercizio finanziario 2020 e ha trovato numerose criticità.

Troppe deroghe e coperture allegre. Che disastro le leggi di Zingaretti. Le norme del Lazio non convincono la Corte dei Conti. Nel mirino procedure opache e stime ballerine

Bocciato lo Zingaretti legislatore. La Corte dei Conti ha analizzato le coperture finanziarie previste nelle leggi di spesa approvate dalla Regione Lazio nell’esercizio finanziario 2020 e ha trovato numerose criticità. Sulle coperture, che sono alla base di qualsiasi norma, sembra che l’ente presieduto dall’esponente del Pd si muova in modo tanto confuso quanto disinvolto. E il risultato è un rapporto pieno di bacchettate appena inviato allo stesso Zingaretti, al presidente del consiglio regionale Marco Vincenzi, al premier Mario Draghi e al ministro dell’economia e finanze Daniele Franco.

IL QUADRO. La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Lazio ha esaminato le 26 leggi approvate lo scorso anno dalla Regione, ha valutato positivamente l’approvazione della nuova legge di contabilità regionale e l’inserimento, in diverse norme, della previsione di una clausola di monitoraggio, per rendere maggiormente trasparente il processo di valutazione degli effetti finanziari di una norma anche prima dell’adozione di eventuali interventi correttivi. Troppe però poi le criticità.

Partendo dall’esame delle variazioni di bilancio adottate ricorrendo alla procedura in deroga. I magistrati hanno appurato che in vari provvedimenti non vengono affatto motivate le ragioni di urgenza per cui si è fatto ricorso alla particolare procedura. La cosiddetta clausola di neutralità finanziaria è poi risultata assente in alcune relazioni tecniche e in altre utilizzata “talvolta con disinvoltura”. Diverse relazioni presentano pure, secondo la Corte dei Conti, carenze in termini di analiticità e di ricostruzione logica del percorso seguito per quantificare gli oneri.

I magistrati hanno così raccomandato a Nicola Zingaretti di limitare il più possibile le previsioni di stime poco dettagliate e quelle su possibili variazioni dei dati legati alle stesse, rispettando il “principio di prudenza” e valutando attentamente le relazioni tecniche, al fine di “scongiurare una possibile violazione del principio di copertura”. Insomma: con i soldi pubblici non si scherza.

I RICHIAMI. Per quanto riguarda il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, i magistrati hanno invitato la Regione Lazio ad una maggiore accuratezza nelle relazioni, per esporre con maggiore trasparenza le ragioni per cui vengono riconosciuti gli stessi, in particolare quando si tratta di importi “di rilevante entità”. Rilievi inoltre, su alcune leggi, per il rinvio a coperture su stanziamenti di bilancio, “scelta che richiede una maggiore specifica dei motivi della sussistenza di margini disponibili, onde scongiurare il rischio della necessità di future integrazioni delle relative dotazioni finanziarie”.

LO SCENARIO. Auspicato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti del Lazio un rafforzamento della collaborazione tra gli uffici tecnici della Giunta regionale e quelli del Consiglio, affinché anche le proposte di legge e gli emendamenti di iniziativa consiliare siano sempre opportunamente corredati da relazioni tecniche puntuali e dettagliate. E raccomandato, per assicurare maggiore chiarezza e trasparenza, che i testi di legge contengano sempre una disposizione ad hoc che chiarisca gli impatti finanziari della legge, con riguardo agli importi, alle coperture e agli interventi di riferimento, nonché alle ipotesi di invarianza finanziaria.