Disgelo tra Washington e Pechino. Telefonata tra Jinping e Trump

Xi a Donald: sui dazi eliminare interferenze e sabotaggi. I team dei due Paesi si rivedranno il prima possibile

Disgelo tra Washington e Pechino. Telefonata tra Jinping e Trump

Appena il giorno prima il presidente americano, Donald Trump, aveva affermato: “Mi piace il presidente cinese Xi, mi è sempre piaciuto e mi piacerà sempre, ma è molto tosto, ed è estremamente duro farci un accordo”. Ieri la telefonata tra i due capi di Stato ha avviato ufficialmente una fase di disgelo fra Xi Jinping e Trump.

La telefonata di Xi con Trump, a lungo attesa, è maturata “su richiesta” del tycoon, hanno precisato i media statali cinesi. Una puntualizzazione, quest’ultima, usata spesso e rivolta all’audience domestica per segnalare la posizione di forza della leadership mandarina verso gli Stati Uniti.

I colloqui tra i due presidenti sono i primi resi pubblici da quelli avvenuti a gennaio, pochi giorni prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca, e sono maturati nel mezzo del negoziato sui dazi, attualmente in fase di stallo a dispetto dei 90 giorni di tregua raggiunti a inizio maggio nei colloqui di Ginevra per sospendere l’aspra guerra commerciale.

Xi a Trump: sui dazi eliminare interferenze e sabotaggi

Per correggere la rotta dei legami Cina-Usa, “è necessario governare bene la nave e stabilire la direzione, eliminando ogni tipo di interferenza o persino sabotaggio, il che è di particolare importanza”, ha detto Jinping a Trump.

Entrambe le parti dovrebbero avvalersi “del meccanismo di consultazione economica e commerciale consolidato, mantenere un atteggiamento paritario, rispettare le reciproche preoccupazioni e impegnarsi per un risultato vantaggioso per entrambe le parti”, ha aggiunto Xi.

In questo senso, “la Cina è sincera”. “Il popolo cinese mantiene sempre le promesse e le azioni. Poiché è stato raggiunto un consenso, entrambe le parti dovrebbero rispettarlo. Dopo i colloqui di Ginevra”, Pechino “ha seriamente attuato l’accordo. Gli Stati Uniti dovrebbero valutare i progressi compiuti in modo realistico e ritirare le misure negative adottate nei confronti della Cina”, ha rincarato il leader comunista nel resoconto della Cctv, secondo cui “i due capi di Stato hanno concordato che le rispettive parti continueranno ad attuare il consenso di Ginevra e terranno un nuovo round di colloqui il prima possibile”.

Presto un nuovo round di colloqui tra Pechino e Washington

“Ho appena concluso un’ottima telefonata con il Presidente cinese Xi, per discutere di alcuni aspetti complessi del nostro accordo commerciale recentemente stipulato e concordato. La chiamata è durata circa un’ora e mezza e ha portato a una conclusione molto positiva per entrambi i Paesi. Non dovrebbero più esserci dubbi sulla complessità dei prodotti derivati dalle terre rare”, scrive Trump su Truth. “I nostri rispettivi team si incontreranno a breve in una sede da definire”, ha poi confermato il presidente americano.

“Durante la conversazione, il presidente Xi ha cortesemente invitato me e la first lady a visitare la Cina, e io ho ricambiato. Come presidenti di due grandi nazioni, è qualcosa che entrambi non vediamo l’ora di fare”, ha scritto ancora Trump su Truth.

“La conversazione – ha aggiunto – si è concentrata quasi interamente sul commercio. Non si è parlato di Russia-Ucraina o dell’Iran. Informeremo i media in merito alla programmazione e al luogo del prossimo incontro”.

E ora anche l’Europa spera in uno sprint sui negoziati con gli Usa

E ora, dopo Pechino, anche l’Europa spera che gli Stati Uniti possano portare avanti i negoziati in corso sui dazi. “Giugno sarà il mese decisivo per le relazioni tra Ue e Usa”. A sottolinearlo è il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. I vertici Ue, Costa e Ursula von der Leyen, avranno occasione di vedere Trump al G7 in Canada e poi al summit Nato di fine mese a L’Aja. “Cosa gli dirò? Innanzitutto buongiorno”, ha scherzato Costa che sulla questione dazi, ha avvertito: “non perdiamo di vista la condivisione delle spese nella difesa. Questo è il problema principale su cui concentrarsi, dobbiamo evitarne due”.

Giorgia Meloni è ottimista:  “Sono positiva sul fatto che continuando a favorire momenti di incontro alla fine si arriverà a una ricomposizione” tra Ue e Usa sul tema dei dazi.