“Si parla del prezzo a cui venderemo San Siro, ma la valutazione l’abbiamo fatta fare all’Agenzia delle Entrate, quindi a un organismo dello Stato. Non so a chi meglio avremmo potuto farla fare, dovevamo chiedere alla Nasa? Oggettivamente non c’è nessuno più titolato dell’Agenzia delle Entrate”.
Così rispondeva il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il 24 maggio 2025, cioè solo una settimana fa, a quanti chiedevano conto della valutazione fatta dall’Agenzia dello stadio Meazza. Poco meno di 73 milioni di euro, pari a 441,43 euro/mq, l’equivalente di sette anni di affitti incassati oggi dal Comune.
Il mandato a Politecnico e Bocconi
Ma si sa, col tempo anche le convinzioni più ferree possono cambiare. Tanto è vero che lo stesso Sala, giovedì, ha dato mandato a Politecnico di Milano e Università Bocconi di “controllare” la congruità del prezzo. Sia dello Stadio, che delle (preziosissime) aree limitrofe, valutate 122 milioni di euro, il vero piatto forte per i fondi di investimento che controllano Milan e Inter.
I ricorsi e il fascicolo della Corte dei Conti
Una frettolosa retromarcia innescata da due fattori: i rilievi mossi dal Comitato SìMeazza e dalle opposizioni, secondo cui il valore stimato sarebbe troppo basso rispetto al potenziale edificabile dell’area, finiti in un esposto alla Corte dei Conti. E il fascicolo che la stessa Corte ha già aperto sulla vendita per potenziale danno erariale.
Sala: “E’ solo maggiore diligenza”
Da parte sua ieri il sindaco si è affrettato ad assicurare che si tratta di un passaggio di “maggiore diligenza”, non di sfiducia nella stima iniziale. “Non pensiamo che la valutazione dell’Agenzia delle Entrate sia inadeguata – ha spiegato – ma vista la delicatezza del tema e le contestazioni in Consiglio comunale, vogliamo rafforzare il procedimento con un’analisi aggiuntiva. Se dovessi scommettere, direi che la stima sarà confermata”.
“La valutazione dell’Agenzia è stata condotta con grande analisi e dettaglio”, ha aggiunto. Omettendo però di dire che quella la valutazione è stata redatta dall’Agenzia delle Entrate anche in base alle “informazioni” ricevute dalla società M-I che gestisce lo stadio, cioè dalla società di Milan e Inter, acquirenti dello stadio stesso… Inoltre il Sindaco non ha spiegato cosa è cambiato in pochi giorni per far crollare la sua ferrea convinzione nell’opera dell’Agenzia…
Monguzzi: “Dalla padella nella brace”
Immediata la risposta del capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi, che accusa: “Abbiamo contestato da subito quella stima, sembrava un favore alle squadre. Ora persino il sindaco fa un passo indietro, ma senza neanche scusarsi. E affidare la verifica al Politecnico è surreale: fu proprio quell’Ateneo, con una perizia firmata dall’allora rettore, a sostenere in Consiglio che il Meazza non era ristrutturabile. Dalla padella alla brace”.
Non solo, alcuni docenti del Politecnico sono recentemente incappati in spiacevoli “scivoloni” giudiziari quando sono stati chiamati a svolgere ruoli super-partes per conto del Comune di Milano. Come gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, finiti interdetti dal Gip in relazione al concorso internazionale per la realizzazione della Beic.
Valutazione dell’Agenzia fondamentale per l’iter accelerato
E ancora, come fa notare il presidente del Comitato SìMeazza, Luigi Corbani, quella valutazione è stata la base dell’”Avviso pubblico per manifestazioni di interesse” del 25 marzo 2025 sul “grande compendio urbano di San Siro”, al quale hanno risposto solo i due fondi di investimento proprietari di Milan e Inter…
Inoltre, a bando ancora aperto, il Comune ha indetto il 15 aprile scorso una conferenza dei servizi preliminare, svolta in un solo giorno dalle ore 10,00 alle ore 13,00, proprio sul progetto nuovo stadio, che però non ha esaminato il “piano economico finanziario”, il quale “doveva essere – obbligatoriamente per legge – oggetto della conferenza”.
“Se cambia il valore, tutto da rifare”, dice Corbani
“Ora, dopo tutto questo, Bocconi e Politecnico si prestano a questo, dopo una delibera e un bando?”, si chiede Corbani, “Con una alternativa secca: o confermano il prezzo o bisogna rifare tutto daccapo”. E a ragione: qualora la Bocconi e Politecnico dovessero trovare delle discrasie tra valutazione dell’Agenzia e reale valore di Aree e stadio, cosa succederebbe? L’intero iter dovrebbe ripartire da zero.
Ma a novembre – secondo il Comune e la Sovrintendenza, ma anche questo termine è contestato – scatterà il vincolo sul secondo anello e l’alienazione del Meazza non sarà più possibile. Quindi, qualora Politecnico e Bocconi dovessero contestare la valutazione, per il loro “committente”, cioè il Comune, sarebbe un danno gigantesco. Chissà se nel caso di discrepanza avranno la forza e il coraggio di opporsi a chi ha commissionato loro la perizia…