Dopo il pressing 5S Salvini batte un colpo anche sui rimpatri. Stretta e multe sulle Ong irregolari. Pure il Viminale potrà chiudere i porti

Il ministro Matteo Salvini sta lavorando al decreto Sicurezza-bis

Espulsione dei migranti con pene fino a 4 anni, sanzioni per le navi che soccorrono i migranti non rispettando le norme internazionali. E, ancora, fondo per le operazioni con agenti in copertura e stretta sulle manifestazioni e cortei che sfociano in atti violenti. Queste sono le ultime modifiche apportate al decreto Sicurezza-bis su cui sta lavorando il ministro Matteo Salvini, di concerto con tutto il Governo. Dopo la riunione di ieri svoltasi a Palazzo Chigi, infatti, la bozza del testo circolato nei giorni scorsi è stato lievemente modificato. Secondo quanto risulta al nostro giornale, che ha potuto visionare l’ultima bozza del decreto, questa sarà la versione definitiva che arriverà in Consiglio dei ministri lunedì.

NUOVE SANZIONI. A cambiare, su tutti, è l’articolo sulle sanzioni per le navi che soccorrono migranti in mare e che non rispettano le norme internazionali e “le istruzione operative emanate dalle autorità responsabili dell’area in cui ha luogo l’operazione”. A differenza del primo testo, la nuova bozza prevede il pagamento di una multa complessiva da 20mila a 50mila euro anziché da 3.500 a 5.000 per ogni singolo migrante trasportato. Sarà il Corpo delle capitanerie di porto a imporre la sanzione. E ancora: il nuovo testo, non vincola più l’intera nave al rispetto della normativa internazionale e delle istruzioni del Paese competente, ma fa riferimento al solo “comandante”.

Rimane, invece, la sospensione della concessione delle attività di soccorso da uno a dodici mesi per chi “reitera” i divieti. Altro capitolo dirimente riguarda i casi in cui gli stranieri entrati in Italia senza permesso di soggiorno o che si sono sottratti ai controlli di frontiera possono essere espulsi. Casi che, nella nuova formulazione, sono allargati. La legge ora prevede l’espulsione per il migrante identificato e detenuto che deve scontare una pena detentiva, anche residua, non superiore a due anni. La nuova bozza, invece, prevede l’espulsione se la pena da scontare non supera i 4 anni.

A saltare, invece, pare essere la stretta per le riunioni e manifestazioni che si svolgono in luoghi pubblici o privati, come sottolineato anche da Public Policy. La bozza, infatti, non contiene più la norme che disponeva un anno di carcere per coloro che durante le manifestazioni danneggiano mobili e immobili altrui, devasta o saccheggia. Stessa pena era prevista per coloro che organizzavano riunioni “non prevvisate o autorizzate”. Tuttavia resta la norma che prevede che chiunque per ostacolare un pubblico ufficiale “utilizza scudi o altri oggetti di protezione passiva ovvero materiali imbrattanti o inquinanti, è punito con la reclusione da uno a tre anni”.

PORTI CHIUSI. Negli articoli conclusivi della bozza del decreto si prevede anche un fondo di premialità per finanziare “politiche di cooperazione” finalizzate al rimpatrio di migranti irregolari, pari a 2 milioni per il 2019. Restano, infine, le norme che prevedono l’istituzione di un commissario “per l’eliminazione dell’arretrato relativo all’esecuzione di provvedimenti di condanna penale divenuti definitivi”; e il fondo da un milione per potenziare le “operazioni di polizia sotto copertura”. Come resta, ancora, una delle norme cui Salvini tiene maggiormente: il trasferimento della competenza a limitare o vietare il transito e la sosta nel mare territoriale italiano dal ministro delle Infrastrutture proprio al ministro dell’Interno.

Il prossimo appuntamento adesso è previsto per oggi pomeriggio, alle 16,00, quando con i tecnici si farà un secondo summit preparativo per il Consiglio dei ministri di lunedì, appuntamento che la Lega non vuole procrastinare, nonostante qualche malumore tra i Cinque stelle. “Solo modifiche formali”, assicura la Lega. Il decreto, per il resto, è pronto.