Dopo il sequestro lampo e i “non ricordo” sui suoi aguzzini, il Natale a 200 all’ora sul Gra. I festeggiamenti di Valeri sui social indignano il web

Dopo il sequestro Valeri festeggia il Natale a 200 all'ora sul Gra. Ma i video sui social indignano il web

Dopo il sequestro lampo e i “non ricordo” sui suoi aguzzini, il Natale a 200 all’ora sul Gra. I festeggiamenti di Valeri sui social indignano il web

Dodici ore di prigionia in quello che appare come uno strano sequestro, poi la liberazione inaspettata che ha permesso a Danilo Valeri di passare il Natale con i propri cari. Insomma una giornata da celebrare con il giovane ventenne, figlio di Maurizio Valeri detto il ‘Sorcio’, che ha deciso di documentare con alcune storie su Instagram dove passa agevolmente dagli auguri alla famiglia e a chi non lo ha tradito ma, soprattutto, con una corsa sfrenata a 200 km all’ora sul Grande raccordo anulare.

Ma non c’è dubbio che il ragazzo sembra aver scelto il peggiore dei modi, cioè ignorando la benché minima norma stradale e mettendo a repentaglio la vita di ignari automobilisti, per celebrare la ritrovata libertà.

L’inchiesta sul sequestro di Valeri

Quel che è certo è che Danilo di cose da spiegare ne avrebbe diverse. Già perché sul suo rapimento lampo, continua l’inchiesta della Procura di Roma che sospetta un sequestro a scopo di estorsione. Peccato che il ventenne, ricomparso dodici ore dopo essere sparito nel nulla, quando si è presentato in Questura non avrebbe collaborato granché.

Una lunga serie di “non ricordo”, forse per coprire i suoi stessi rapitori o il loro movente, che potrebbero costargli caro tanto che non si esclude che gli inquirenti possano indagarlo per favoreggiamento.

La vicenda

Al momento si sa solo che questo strano rapimento risale alle due del mattino di giovedì quando, nei pressi di Tor di Quinto, Danilo – appartenente a una famiglia coinvolta nello spaccio di droga nella zona di San Basilio – stava per finire una serata passata insieme ad alcuni amici.

All’uscita dal locale Moku, a pochi passi da Ponte Milvio, un gruppo di sei persone gli si è avvicinato. Pochi attimi e il gruppo ha iniziato la rocambolesca azione, prelevando con la forza il ragazzo per poi dileguarsi. Una scena avvenuta davanti a una decina di persone terrorizzate che hanno subito dato l’allarme agli investigatori.

Proprio il modus operandi, non diverso da quanto si vede tra gang sudamericane, ha convinto gli inquirenti a scavare nel passato del ragazzo scoprendo che appartiene a una famiglia che gestirebbe una piazza di spaccio.

Non solo. Il padre del ragazzo, Maurizio Valeri, oltre ad essere il titolare di un autolavaggio è anche noto nel sottobosco criminale con il soprannome de “il sorcio”. E lo stesso a maggio scorso è stato gambizzato nell’ambito di quello che i magistrati della Capitale ritengono essere stato un regolamento di conti con il clan rivale dei Marando.