Dopo il voto su San Siro, la maggioranza Sala è a pezzi. Il sindaco contro i Verdi, il Pd contro il sindaco e metà dem contro l’altra metà

Sala apre a Azione e strizza l'occhio a Renzi. Ma il Pd, uscito a pezzi dal voto su San Siro, frena. E il sindaco lascia i Verdi al loro destino

Dopo il voto su San Siro, la maggioranza Sala è a pezzi. Il sindaco contro i Verdi, il Pd contro il sindaco e metà dem contro l’altra metà

Nella (ex)maggioranza di Beppe Sala a Palazzo Marino è ormai tutti contro tutti, con Italia Viva, Azione e Forza Italia pronte a entrare in maggioranza. Ieri il sindaco, reduce da un weekend alla Leopolda di Matteo Renzi, ha aperto ufficialmente la porta all’entrata in maggioranza di Azione. A chi chiedeva dell’appello per l’ingresso in giunta di un loro assessore arrivato dalla deputata e consigliera comunale, Giulia Pastorella, ha infatti risposto: “Possiamo guardarci, ragionarci. È chiaro che vorrei fare un ragionamento anche con il Pd e ovviamente con la mia lista”.

I Verdi, “facciano come vogliono”

Solo pochi minuti prima aveva anche affermato di non aver parlato con i Verdi, pronti a lasciare giunta e maggioranza dopo il voto sulla vendita di San Siro. “Non ho avuto un confronto con Angelo Bonelli e con i Verdi, continuo a dire che se la loro decisione è quella di rimanere in maggioranza sono senz’altro i benvenuti”, ha detto, “è chiaro che dovremo concordare come procedere e servirebbe uno sforzo di buona volontà da una parte e dell’altra”. “Nessuno chiede nessuna abiura rispetto al proprio credo, tanto meno ai Verdi rispetto ai quali condivido anche una parte del percorso che è stato fatto, non certo su San Siro. Chiedo però di sentirsi parte della maggioranza, ma starà a loro decidere. Se rimangono sono contento, altrimenti vedremo come organizzarci”. Decidano loro, insomma, lui va avanti.

Il Pd richiama Sala sul dopo San Siro

Ma proprio su San Siro è arrivata ieri sera la polemica del Pd, la cui base non ha per nulla apprezzato il sì alla vendita del Meazza, raggiunta solo grazie al soccorso esterno di Forza Italia.

“Il passaggio di San Siro è stato indubbiamente ostico e ha lasciato un segno profondo nella maggioranza che governa la città. Su questo vorrei dire una cosa al sindaco che dalla Leopolda ha parlato di coraggio. Parlare di coraggio al singolare è offensivo e significa che i mea culpa delle ultime settimane sulla collegialità delle scelte forse non sono ancora stati fatti propri”. E’ quanto scrive sulle sue pagine social la capogruppo del Pd al Comune di Milano Beatrice Uguccioni che rimarca come “nelle ultime settimane, per ragioni diverse e legittime, è stato il Consiglio comunale, insieme alla vicesindaca Anna Scavuzzo, a dover affrontare questa situazione”.

E minaccia Uguccioni: “Serve maggior ascolto fra noi. Serve ascoltare i consiglieri comunali e le centinaia di consiglieri di Municipio che sono a contatto con le questioni che riguardano i cittadini e le cittadine. Non è possibile fare diversamente. Non accetteremo che sia diverso da cosí”. Tradotto: noi del Pd ci siamo turati il naso sullo stadio, ma troppo a destra la (ex) maggioranza uscita dalle urne non può andare…

Ma anche il Pd lombardo è diviso

Ma lo stesso Pd è lacerato, con il consigliere regionale Pietro Bussolati che invita al dialogo con Forza Italia sull’Urbanistica e il collega e capogruppo, Pierfrancesco Majorino che esorta invece a tenere lontana Fi e a mantenere l’asse con Avs. Tutti contro tutti, appunto.