Sarà la magistratura ad accertare le cause dell’ennesima strage sul lavoro di lunedì a Casteldaccia, in cui hanno perso la vita cinque operai mentre lavoravano alla rete fognaria. Ma il giorno dopo la tragedia sindacati e opposizioni chiamano in causa la politica. “Chiediamo che la premier Meloni venga subito in quest’Aula a riferire sulle soluzioni che il governo intende adottare per fermare la lunga scia di sangue delle morti sul lavoro”, ha detto la deputata M5S, Valentina D’Orso. Alla richiesta si sono associati anche il Pd e Avs.
Strage sul lavoro di Casteldaccia: dal governo solo tavoli
Oggi al ministero del Lavoro si è tenuto un incontro sulla sicurezza nei luoghi di lavoro con le parti sociali. Al tavolo, inizialmente previsto alla presenza del sottosegretario Claudio Durigon e convocato prima dell’incidente a Casteldaccia, ha partecipato, giusto per battere un colpo sull’emergenza in corso, anche la ministra del Lavoro, Marina Calderone.
Si è trattato del primo incontro dopo la conversione in legge del decreto Pnrr che prevede tra l’altro l’attuazione della patente a crediti che sarà in vigore dal primo ottobre a partire dai cantieri.
Sul tavolo il tema appunto la stesura dei decreti attuativi. Tra tutti quello che dovrebbe estendere ad altri settori la patente.
Cgil e Uil si associano alla richiesta delle opposizioni
“È paradossale che a fronte delle ripetute stragi sul lavoro si continuino a convocare solo tavoli tecnici su provvedimenti discutibili e i cui effetti si valuteranno non prima di qualche anno. È urgente una trattativa vera alla Presidenza del Consiglio”, ha dichiarato la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, poco prima dell’inizio del tavolo. Sulla stessa linea la Uil.
“Non ci sottraiamo a tavoli tecnici, ma è evidente che da giugno 2023 i nove tavoli tematici che doveva convocare il ministero del Lavoro non si sono svolti. Si prenda atto che serve un impegno diretto di palazzo Chigi che metta al centro dell’azione di governo il tema della salute e sicurezza”, ha detto la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, al termine del tavolo.