Dopo la tragedia di Corinaldo è effetto emulazione. In due scuole spruzzano spray urticante e finiscono in ospedale. Salvini: “Chi ne abusa va arrestato”. L’Associazione funzionari di polizia: “Vietare la vendita ai minorenni”

In poche ore due casi di emulazione con lo spray urticante

Dopo la tragedia della discoteca di Corinaldo è effetto emulazione. In due istituti scolastici, questa mattina, sono stati utilizzati spray al peperoncino e una quarantina di studenti sono rimasti intossicati. Il primo caso è avvenuto all’istituto tecnico “Cardano” di Pavia dove 33 studenti sono stati trasporti al pronto soccorso e altri 15 sono stati soccorsi dal 118 direttamente nella scuola. Il secondo caso ha coinvolto 5 ragazzi in un centro di formazione di Soncino, in provincia di Cremona. Anche loro sono giunti in ospedale con sintomi da intossicazione causati da uno spray urticante utilizzato “per gioco” da una 14enne.

“Lo spray al peperoncino ha salvato tante donne da violenze e stupri: va usato in maniera intelligente. Chi ne abusa per quello che mi riguarda non va richiamato, ma va arrestato anche se minorenne”, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.  A chiedere, invece, di vietare la vendita degli spray anti-aggressione ai minori è il presidente dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, Enzo Letizia. “Non sono in dubbio – ha detto Letizia – le finalità positive di consentire alle donne di avere uno strumento di difesa. Quello che purtroppo è certo, come avevamo più volte rappresentato, è l’utilizzo criminale da parte di soggetti, spesso anche con precedenti penali, che hanno, come tutti, minori compresi, libero ed immediato accesso a quella che comunque è da considerarsi un’arma”.

“Quanto accaduto a Pavia – ha commentato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti – è inaccettabile. Che dopo la tragedia di Corinaldo qualcuno si lasci andare all’emulazione di un gesto che ha causato vittime e molto dolore è un fatto che non può essere tollerato. Abbiamo contattato la scuola. Ci saranno interventi seri”.