Dopo liti e risse, è il grande giorno dei ballottaggi. Oltre due milioni di italiani alle urne per eleggere sessantacinque sindaci

Dopo liti e risse è il grande giorno dei ballottaggi. Oltre due milioni di italiani alle urne per eleggere sessantacinque sindaci

Dopo liti e risse, è il grande giorno dei ballottaggi. Oltre due milioni di italiani alle urne per eleggere sessantacinque sindaci

Dopo liti e risse è il grande giorno dei ballottaggi. Più di due milioni di elettori chiamati alle urne, oggi, per eleggere 65 sindaci nei ballottaggi delle elezioni Comunali. Per il secondo turno delle elezioni amministrative, i cittadini dovranno scegliere i sindaci delle loro città, dopo i risultati dell’Election Day di domenica 12 giugno.

Si vota in 59 centri nelle regioni a statuto ordinario e in 6 nelle regioni a statuto speciale per un totale di 65 comuni. Tra questi, soltanto due contano meno di 15 mila abitanti: Castelbottaccio, in provincia di Campobasso, e Villafranca Sicula, in provincia di Agrigento, che vanno al ballottaggio per parità di preferenze tra i due candidati più votati al primo turno. Unico capoluogo di regione al voto è Catanzaro.

Dopo liti e risse, ecco i ballottaggi

La città calabrese, che conta 73.294 elettori, dovrà scegliere tra i candidati Valerio Donato (44,01% al primo turno) e Nicola Fiorita (31,71%). La città più grande chiamata alle urne è Verona, che conta 202.638 elettori. Nel comune veneto la sfida sarà tra il candidato di centrosinistra Damiano Tommasi, che al primo turno ha ottenuto il 39,79% delle preferenze, e il sindaco uscente Federico Sboarina, che si è invece attestato al 32,69%.

Anche a Parma non è stata raggiunta la maggioranza assoluta al primo turno. Nella città emiliana, dove ci sono 146.939 elettori, si sfideranno Michele Guerra, che nell’Election day del 12 giugno ha ottenuto il 44,18% delle preferenze, e Pietro Vignali, che invece si è attestato al 21,25%.

Si vota anche a Piacenza, dove ci sono oltre 76 mila elettori e dove a contendersi la fascia tricolore ci saranno Katia Tarasconi con il Centrosinistra (39,93%) e Patrizia Barbieri con il Centrodestra (37,72%).