Dopo Nogarin e Pizzarotti, arriva il terzo sindaco a Cinque Stelle indagato. Mario Puddu, primo cittadino di Assemini (Cagliari), nel registro degli indagati per abuso d’ufficio

Dopo FIlippo Nogarin e Federico Pizzarotti, ecco un altro sindaco a Cinque Stelle indagato. Questa volta siamo ad Assemini. Il sindaco è Mario Puddu.

Dopo FIlippo Nogarin e Federico Pizzarotti, ecco un altro sindaco a Cinque Stelle indagato. Questa volta siamo ad Assemini, in provincia di Cagliari. Secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, Mario Puddu è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d’ufficio in seguito all’esposto presentato dall’ex segretaria comunale Daniela Petricci che lo accusa di aver subito “comportamenti vessatori”. L’ex dirigente, difesa dall’avvocato Carlo Amat, sostiene di essere stata cacciata dal servizio in seguito a una presunta “campagna denigratoria”. Il primo cittadino ha replicato al quotidiano dicendo che Petricci si era già dimessa.

In particolare, scrive l’Unione Sarda, l’ex dirigente sostiene di essere stata rimossa dal servizio, una volta diventata vittima di una “campagna denigratoria”. Petricci accusa anche di avere ricevuto quattro visite fiscali e una denuncia per truffa, per poi uscirne pulita, e chiosa spiegando di essere stata ridotta “alla mansione di un impiegato dell’anagrafe”. Insomma, vero e proprio mobbing, secondo l’accusa.

La donna non è la prima a rivolgere questa accusa a Puddu. L’anno scorso, infatti, tre consigliere comunali,Rita Piano, Irene Pirase Stefania Frau, avevano attaccato giunta e sindaco M5S per la presenza di “uno staff occulto in conflitto d’interessi”. La cosa aveva creato polemiche soprattutto per il fatto che pochi giorni dopo il Movimento 5 Stelle le aveva prima sospese e poi espulse, con un’email firmata dallo staff di Beppe Grillo.

Ovviamente Puddu si è difeso a spada tratta. “Non abbiamo tolto alcun incarico, la dirigente si era dimessa – si è difeso il sindaco sull’Unione Sarda – Ci sono anche più lettere dove chiedeva di essere sostituita. Era mancata per mesi e i suoi compiti erano stati divisi tra due persone”.