Dopo Parigi e Berlino, anche l’Italia si prepara alla guerra: al lavoro un tavolo per elaborare “la strategia sulla resilienza in campo sanitario”

Dopo Parigi e Berlino, anche l'Italia al lavoro su un piano sanitario in caso di guerra in Europa. A coordinarlo, il ministero della Sanità.

Dopo Parigi e Berlino, anche l’Italia si prepara alla guerra: al lavoro un tavolo per elaborare “la strategia sulla resilienza in campo sanitario”

Dopo Germania e Francia, anche l’Italia si prepara a un’eventuale guerra su scala europea, al fine di garantire il funzionamento dei settori ritenuti critici, come energia, trasporti, infrastrutture. E sanità, naturalmente. Tanto che anche il nostro Paese ha istituito un tavolo tecnico presso il ministero della Salute – in base a un decreto dell’aprile scorso, che attuava il Dlgs 134/2024, che, a sua volta, recepiva una direttiva europea – , incaricato di elaborare una “strategia sulla resilienza in campo sanitario” in caso di attivazione del Trattato della Nato.

L’assise, composta da dieci membri, nominati dal Ministero della Salute, si sarebbe già riunita almeno un paio di volte da giugno a oggi. A coordinare il tutto, sarebbero il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Preparare la sanità a un massiccio afflusso di feriti

Secondo i piani, il sistema sanitario dovrà elaborare “una strategia e misure di preparedeness & response per la gestione di emergenze sanitarie su vasta scala”. Nel decreto si prevede poi di “rafforzare la collaborazione civile-militare in campo sanitario, promuovendo percorsi formativi comuni ed esercitazioni congiunte o definendo piani operativi e linee guida condivise per la gestione della catena di comando durante eventi catastrofici”.

Tre possibili fasi

Tre le fasi ipotizzate: preparazione per l’arrivo delle truppe; mobilità all’interno del Paese; partecipazione a fasi attive di combattimento all’estero con il possibile rientro di feriti ai quali assicurare la necessaria assistenza in strutture ospedaliere ed extraospedaliere. Oltre all’attivazione degli articoli 3 e 5 del Patto Atlantico, tra gli eventi critici sono citati anche quelli NBCR (Nucleari, biologici, chimici, radiologici). Tra le finalità del tavolo ministeriale, anche il rafforzamento della “collaborazione civile-militare in campo sanitario”, da attuarsi “promuovendo percorsi formativi comuni ed esercitazioni congiunte o definendo piani operativi e linee guida condivise per la gestione della catena di comando durante eventi catastrofici”.

Nelle settimane scorse aveva fatto scalpore la circolare emanata dal ministero della Salute francese con la quale aveva ordinato alle agenzie regionali di preparare gli ospedali civili all’installazione di strutture sanitarie straordinarie, per far fronte a un eventuale afflusso militari feriti. La stessa cosa aveva fatto la Germania.