Draghi alla corte di Erdogan. Il dittatore promosso a statista

Oggi il premier Draghi sarà oggi ad Ankara per il vertice intergovernativo italo-turco. Avrà un colloquio con il presidente Erdogan.

Terzo vertice nella storia dei rapporti tra i governi di Italia e Turchia, primo degli ultimi dieci anni. Mario Draghi sarà oggi ad Ankara per il vertice intergovernativo italo-turco. Il presidente del Consiglio avrà un colloquio con il presidente Recep Tayyip Erdogan, figura centrale di mediazione con la Russia negli ultimi mesi di conflitto in Ucraina e saranno siglati alcuni accordi di cooperazione intergovernativa.

Oggi il premier Draghi sarà oggi ad Ankara per il vertice intergovernativo italo-turco. Avrà un colloquio con Erdogan

Così Draghi bacia la scarpa alla Turchia, la stessa che a Bruxelles invece ha saputo puntare i pedi e mettere il veto sull’ingresso nella Nato di altri Paesi come Svezia e Finlandia. L’incontro punta ad un complessivo rilancio della cooperazione bilaterale tra i due Paesi. A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, in particolare, sono continui i contatti tra i ministeri degli Esteri dei due Paesi.

Certo, le posizioni sono senza dubbio differenti. Ma il vertice rappresenta un’importante occasione per coordinare gli sforzi sulle conseguenze del conflitto sulla crisi in Ucraina – in particolare sulla crisi in Libia. Altro capitolo delle relazioni bilaterali riguarda la questione migratoria: nel 2021, infatti, i migranti irregolari giunti in Italia rotta del Mediterraneo orientale in partenza dalla Turchia sono più che triplicati.

I due governi sono al lavoro per rendere più regolare e strutturato il dialogo su questo tema. Dopo le frizioni diplomatiche seguite alla conferenza stampa in cui Draghi disse che “con i dittatori bisogna essere franchi ma cooperare”, nell’aprile del 2021, il premier e Erdogan hanno avuto ampi colloqui in almeno due occasioni, a margine del G20 di Roma, il 30 ottobre scorso, e dei summit Nato, in tempi più recenti.

Così oggi oltre a Draghi, saranno presenti ad Ankara anche i ministeri Luigi Di Maio, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese, Giancarlo Giorgetti e Roberto Cingolani. Durante il vertice verranno firmati accordi e protocolli d’intesa che vanno dalla cooperazione in materia di affari e Difesa al sostegno alle micro imprese, piccole e medie imprese, dallo sviluppo al riconoscimento delle patenti di guida. Paese membro dell’Alleanza Atlantica e candidato all’Unione Europea, la Turchia è il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa.

Le relazioni economico-commerciali non si limitano all’interscambio commerciale: gli investimenti diretti italiani in Turchia ammontano a circa 6 miliardi di dollari e, secondo i dati del ministero del Commercio turco, le aziende con capitale proveniente dall’Italia in Turchia sono oltre 1.500. Il paese è anche un importante partner energetico per l’Italia: il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che lo attraversa da est a ovest per poi collegarsi con la Tap, rappresenta la terza rotta di approvvigionamento di gas per l’Italia dopo i flussi dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62,5%.

L’Italia è da molti anni impegnata nel promuovere all’interno dell’Ue un approccio costruttivo verso la Turchia, considerato un partner strategico per l’Europa. Il vertice di Ankara rappresenta quindi un’occasione importante per rafforzare il dialogo bilaterale in un’ottica non solo nazionale ma anche europea, con l’obiettivo di favorire sviluppi positivi anche su temi quali i diritti umani. Certo è che la strada per sostenere e ricostruire l’Ucraina è lunga e in salita.