Draghi apre la borsa. Chiederà più soldi per il decreto Sostegni. Il premier: 32 miliardi non bastano. E prepara lo scostamento di bilancio

Sono 32 i miliardi, già autorizzati dal Parlamento, a disposizione dell’esecutivo ma potrebbero non bastare perciò si pensa a uno scostamento addizionale.

Draghi apre la borsa. Chiederà più soldi per il decreto Sostegni. Il premier: 32 miliardi non bastano. E prepara lo scostamento di bilancio

Mario Draghi parla e conferma che il decreto Sostegni arriverà al traguardo la prossima settimana. Sono 32 i miliardi, già autorizzati dal Parlamento, a disposizione dell’esecutivo ma potrebbero non bastare perciò si pensa a uno scostamento addizionale. “Il decreto che comprende tutte le misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati. Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio”, dice il premier.

“Le misure previste nel decreto legge – spiega – sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i ‘nuovi poveri’, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno subito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali”. A parlare degli interventi che troveranno spazio nel provvedimento è anche la viceministra dell’Economia, Laura Castelli.

C’è il corposo capitolo lavoro. Tra le misure più attese il rifinanziamento della Cig Covid fino a giugno per tutti, e fino ad ottobre per le piccole imprese che non hanno la tutela della Cig ordinaria. Le imprese dei settori che hanno gli ammortizzatori ordinari, invece, dopo il 30 giugno dovranno farsi carico della propria cassa qualora decidessero di utilizzare nuove settimane di ammortizzatore. Come per la Cassa, anche per il blocco dei licenziamenti dovrebbe esserci un doppio binario. Il blocco sarà prorogato ancora con una nuova data che dovrebbe essere quella del 30 giugno e valere per tutti. Poi resterebbe soltanto per le imprese, le piccole, che attualmente non hanno la tutela della Cig ordinaria.

Probabilmente fino all’autunno, se non fino alla fine dell’anno. C’è poi tutto il discorso sugli indennizzi alle attività produttive. La direzione è ristorare le perdite che hanno subito aziende e partite Iva, superando la logica dei codici Ateco e aumentando il tetto di fatturato da 5 a 10 milioni. In corso la discussione sul parametro da utilizzare per misurare l’aiuto. E quello fiscale: intervenire – dice l’esponente pentastellata – sulle cartelle esattoriali, favorendo la “pulizia” del magazzino da tutte quelle posizioni che sono difficilmente recuperabili e che generano solo costi per l’agenzia delle Entrate.

E ancora: creare un fondo specifico per il turismo di montagna, e in particolare per gli impianti di sci; rifinanziare i congedi parentali e i bonus baby sitter; sostenere Comuni e Regioni che, a causa della pandemia, stanno registrando minori entrate, garantendo così l’erogazione dei servizi pubblici ai cittadini; rifinanziare Reddito di Cittadinanza e Rem. E poi il capitolo sanità con ulteriori investimenti anche per accelerare la campagna di vaccinazione. parla e conferma che il decreto Sostegni arriverà al traguardo la prossima settimana.

Sono 32 i miliardi, già autorizzati dal Parlamento, a disposizione dell’esecutivo ma potrebbero non bastare perciò si pensa a uno scostamento addizionale. “Il decreto che comprende tutte le misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati. Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio”, dice il premier.

“Le misure previste nel decreto legge – spiega – sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i ‘nuovi poveri’, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno subito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali”. A parlare degli interventi che troveranno spazio nel provvedimento è anche la viceministra dell’Economia, Laura Castelli. C’è il corposo capitolo lavoro.

Tra le misure più attese il rifinanziamento della Cig Covid fino a giugno per tutti, e fino ad ottobre per le piccole imprese che non hanno la tutela della Cig ordinaria. Le imprese dei settori che hanno gli ammortizzatori ordinari, invece, dopo il 30 giugno dovranno farsi carico della propria cassa qualora decidessero di utilizzare nuove settimane di ammortizzatore. Come per la Cassa, anche per il blocco dei licenziamenti dovrebbe esserci un doppio binario. Il blocco sarà prorogato ancora con una nuova data che dovrebbe essere quella del 30 giugno e valere per tutti. Poi resterebbe soltanto per le imprese, le piccole, che attualmente non hanno la tutela della Cig ordinaria.

Probabilmente fino all’autunno, se non fino alla fine dell’anno. C’è poi tutto il discorso sugli indennizzi alle attività produttive. La direzione è ristorare le perdite che hanno subito aziende e partite Iva, superando la logica dei codici Ateco e aumentando il tetto di fatturato da 5 a 10 milioni. In corso la discussione sul parametro da utilizzare per misurare l’aiuto. E quello fiscale: intervenire – dice l’esponente pentastellata – sulle cartelle esattoriali, favorendo la “pulizia” del magazzino da tutte quelle posizioni che sono difficilmente recuperabili e che generano solo costi per l’agenzia delle Entrate.

E ancora: creare un fondo specifico per il turismo di montagna, e in particolare per gli impianti di sci; rifinanziare i congedi parentali e i bonus baby sitter; sostenere Comuni e Regioni che, a causa della pandemia, stanno registrando minori entrate, garantendo così l’erogazione dei servizi pubblici ai cittadini; rifinanziare Reddito di Cittadinanza e Rem. E poi il capitolo sanità con ulteriori investimenti anche per accelerare la campagna di vaccinazione.