Draghi cancella il Cashback di Conte e spacca la maggioranza. Oggi il Consiglio dei ministri conferma lo stop al programma per sei mesi

Oggi il Consiglio dei ministri, con un anno di anticipo, conferma lo stop ai rimborsi sui pagamenti elettronici previsti dal programma Cashback.

Draghi cancella il Cashback di Conte e spacca la maggioranza. Oggi il Consiglio dei ministri conferma lo stop al programma per sei mesi

“La sospensione del cashback è un errore. L’ho detto e ripetuto in cabina di regia” e “mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione”. Il giorno dopo la decisione a sorpresa del governo di Mario Draghi di porre fine, con un anno di anticipo (leggi l’articolo), al provvedimento per incentivare la digitalizzazione dei pagamenti, scoppia il caso all’interno della maggioranza con il ministro delle Politiche agricole e senatore M5S, Stefano Patuanelli, che per primo sbatte i pugni contro una decisione ritenuta sbagliata.

Una bocciatura del sistema fortemente voluto dall’ex premier Giuseppe Conte, il quale ha già stanziato cinque miliardi per sostenere il progetto fino al giugno 2022, che viene vista, tanto dal Movimento 5 Stelle quanto dal Partito democratico, come uno sgarbo e un’ingiustizia. Difficile dar loro torto visto che proprio il Presidente del Consiglio parlando in Aula della situazione del Paese, aveva raccontato, raccogliendo scroscianti applausi, che “nel 2021 i soldi non si chiedono (agli italiani, ndr) ma si danno”. Una frase che pochi mesi dopo sembra del tutto smentita proprio con l’inattesa sospensione del cashback.

TENSIONI E SGOMENTO. Dopo le parole di Patuanelli, la tensione nella maggioranza è letteralmente salita alle stelle. Così mentre Forza Italia che ha sempre osteggiato il provvedimento può brindare allegramente, da M5S e Pd sono piovute critiche. “Un errore la sospensione del cashback che come strumento di incentivo all’utilizzo di pagamenti elettronici e lotta all’evasione è stato perfetto. Chiederemo in Consiglio dei Ministri i motivi di questa decisione”, dice la ministra delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone. Incredulità espressa anche dai grillini in Commissione Finanze alla Camera che, con una nota, spiegano come la misura “ha stimolato l’uso dell’app Io, incentivando la digitalizzazione, e ha permesso a oltre 6 milioni di italiani di ricevere fino a 150 euro come bonus per i pagamenti elettronici realizzati”.

Una sospensione ritenuta assurda, prosegue la nota dei parlamentari M5S, in quanto “l’incentivo ha avuto un enorme riscontro, soprattutto tra i giovani ed è una misura che si ripaga da sola” visto che “i dati sui consumi avrebbero raggiunto i 14 miliardi entro fine 2022 con 2,5 miliardi di nuove entrate per lo Stato e senza introdurre nessuna nuova tassa”.

Insomma un autogol incomprensibile alla luce dei dati forniti dagli stessi 5 Stelle secondo cui “fino ad oggi, sono 8,9 milioni i cittadini che hanno aderito con un totale di 784,4 milioni di transazioni e 16,4 milioni di strumenti di pagamento attivati. Di fatto, si sceglie di tornare al passato, invece di sostenere un programma anti-evasione che funziona” concludono i 5s spiegando che il fenomeno “non interessa alle altre forze politiche, abituate a riempirsi la bocca di lotta all’evasione senza mai passare ai fatti”.

Il provvedimento di sospensione del Cashback, approdato oggi in Consiglio dei ministri, prevede la sospensione dei rimborsi per i prossimi sei mesi, dal primo luglio al 31 dicembre 2021. I rimborsi relativi ai pagamenti con pos nel primo semestre 2021 e nel primo semestre 2022 sono erogati rispettivamente entro il 30 novembre 2021 ed entro il 30 novembre 2022. Prima era previsto il termine di 60 giorni dalla fine di ciascun periodo.