Su armi e sanzioni Giorgia non cambierà nulla. Il premier rassicura Usa e Ue: in politica estera sarà come un Draghi bis

Draghi è sicuro, su armi e sanzioni Giorgia non cambierà nulla. Il premier rassicura Usa e Ue: in politica estera sarà come un Draghi bis

Su armi e sanzioni Giorgia non cambierà nulla. Il premier rassicura Usa e Ue: in politica estera sarà come un Draghi bis

Dai toni battaglieri della campagna elettorale, alla versione in tono minore di questi giorni di febbrili trattative per dare vita al suo Esecutivo. Se l’intera Unione europea guarda con sospetto Giorgia Meloni, a rassicurarli ci pensa Mario Draghi secondo cui non vede motivi per essere preoccupati.

Supermario, parlando al termine del Consiglio di Praga, ha spiegato che a Bruxelles “c’è molta curiosità con un cambio di Governo così importante” ma anche “grande rispetto per le scelte degli italiani e molto interesse su come evolverà la linea del nuovo governo”. Ma proprio questa, a suo dire, non cambierà granché: “La linea politica estera dovrebbe rimanere invariata”. In altre parole l’Italia non verrà meno sulle sanzioni, malgrado le pressioni di Matteo Salvini, e nemmeno sull’invio di armi a Kiev.

Draghi annuncia trattative a oltranza

Poi parlando dei problemi energetici che affliggono l’Ue, Draghi ha spiegato: “Sul gas le cose si stanno muovendo, la Commissione presenterà al consiglio europeo del 19 ottobre una proposta in cui i tre elementi, far diminuire i prezzi, solidarietà nel meccanismo, e un inizio di riforma del mercato di elettricità, non mancheranno”.

Quel che è certo è che la strada è ancora lunga ma che l’accordo arriverà visto che “la presidenza ceca ha detto che convocherà tanti consigli sull’energia fino ad arrivare ad una proposta concreta” e “dobbiamo aspettarci che già il 19 e 20 ottobre ce ne sarà una”.