Rischia grosso Elias Rodriguez, il presunto killer che giovedì ha ucciso due dipendenti dell’ambasciata israeliana a Washington. L’uomo, trentunenne nato a Chicago, è stato arrestato subito dopo l’attentato – compiuto con una pistola detenuta legalmente – e ora, secondo una dichiarazione giurata dell’FBI depositata presso la corte federale della capitale, è accusato di omicidio di primo grado e altri reati.
Duplice omicidio all’ambasciata israeliana di Washington: il killer che inneggiava alla libertà dei palestinesi ora rischia la pena di morte
Accuse gravissime, per le quali – se confermate – Rodriguez potrebbe rischiare la pena di morte, come riportato dal New York Times. Le indagini sono tuttora in corso: gli investigatori stanno cercando di comprendere cosa abbia potuto spingere il sospettato, attivista di lunga data, con un’istruzione universitaria e un impiego presso un’associazione medica, a trasformarsi in uno spietato assassino. La sua prima comparizione davanti al tribunale federale di Washington non ha fornito ulteriori chiarimenti: contrariamente alle aspettative, Rodriguez ha scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione.