È braccio di ferro tra Ong e Governo

Al largo delle coste di Catania si trovano altre due navi: la tedesca Rise Above di Mission life line e la Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee.

È braccio di ferro tra Ong e Governo

È braccio di ferro tra le Ong ed il Governo dopo il provvedimento che consente sbarchi selettivi di migranti.

Sono sbarcati a Catania i 144 migranti che si trovavano a bordo della nave tedesca Humanity 1. Ma il suo comandante ha deciso che non lascerà la Sicilia

Sono approdati a Catania 144 migranti (nuclei familiari, donne e minori) giunti sabato sera a bordo della nave umanitaria Humanity 1 battente bandiera tedesca. Sulla nave sono rimaste 35 persone, “uomini adulti, senza problemi medici, “che le autorità italiane sembra non vogliano lasciar sbarcare”, fa sapere la Ong che chiede “lo sbarco di tutti”. Il comandante della Humanity 1 ha però deciso che non farà ripartire la nave Ong, opponendo il diritto internazionale alla richiesta delle autorità italiane.

Il comandante della Humanity 1 non lascerà Catania: “Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti”

“Non posso lasciare il porto di Catania, dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale. I naufraghi rimasti a bordo sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. E’ difficile riuscire a spiegare loro quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perchè è contro le leggi”, spiega Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1.

Sos Humanity avanzerà ricorso al Tar del Lazio contro i provvedimenti del governo

Intanto, Sos Humanity ha reso noto che avanzerà ricorso al Tar del Lazio contro i provvedimenti del governo in relazione alle operazioni in corso a Catania.

Dal Viminale si fa sapere che, dalla nave Humanity 1, sono stati fatti scendere tutti i migranti che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera – Usmaf.

Sono scesi complessivamente 144 migranti, di cui 102 minori (100 non accompagnati). L’unico nucleo familiare è composto da due minori e uno zio. Tutti i migranti scesi dalla nave, dopo le operazioni di prima assistenza e identificazione sono stati trasferiti nei centri di accoglienza. I 35 migranti rimasti a bordo della nave hanno ricevuto pasti caldi.

Dalla Geo Barents di Medici Senza Frontiere sono sbarcate 357 persone, ma a bordo ne restano 215

Ed, intanto, anche la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che ha soccorso e tratto in salvo 572 naufraghi, è giunta nel porto di Catania perché vengano valutati “casi di vulnerabilità a bordo”. Dalla nave sono scesi donne e bambini. Complessivamente sono sbarcate 357 persone, rende noto l’ong Medici Senza Frontiere, sottolineando che restano a bordo 215 persone e le operazioni di sbarco si sono concluse.

Notizia confermata dal Viminale, che fa sapere che “si sono concluse le operazioni di sbarco dei migranti sulla nave Geo Barents. Sono stati fatti scendere tutti i migranti che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera – Usmaf. Si tratta complessivamente di 357 migranti, di cui 56 minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti di nuclei familiari. Per tutti i migranti scesi dalla nave sono in corso le operazioni di prima assistenza e identificazione. Sono rimasti sulla nave 215 migranti ai quali sono stati forniti pasti caldi”.

Al largo delle coste di Catania si trovano altre due navi: la tedesca Rise Above di Mission life line e la Ocean Viking di Sos Mediterranee

Al largo delle coste catanesi si trovano altre due navi: la Rise Above, piccola imbarcazione di Mission life line che batte bandiera tedesca, e la Ocean Viking di Sos Mediterranee di bandiera norvegese. Entrambe hanno ricevuto notifica del decreto interministeriale e saranno le prossime ad avvicinarsi alla costa per un attracco senza sbarco, se non selettivo.

Orbán ringrazia la Meloni. Il Papa: “Mediterraneo è un cimitero. L’Ue non può lasciare a Cipro, Grecia, Italia e Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano”

Il premier ungherese Viktor Orbán ringrazia, via Twitter, il presidente del consiglio Giorgia Meloni: “Finalmente! Dobbiamo un grande ringraziamento a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per aver protetto i confini dell’Europa”. Lo scrive su Twitter Viktor Orban rilanciando un articolo in cui si dà conto della parziale chiusura dei porti alle navi delle Ong con a bordo i migranti. Il tweet si conclude con l’hashtag “#GrazieGiorgia”.

“La vita va salvata, il Mediterraneo è un cimitero, forse è il cimitero più grande” ma, ha detto, invece, Papa Francesco parlando della situazione di queste ore nel Mediterraneo, “l’Italia, questo governo, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa, la responsabilità è europea”, “ogni governo dell’Unione europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere” e “l’Unione europea deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all’Italia e alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge”.

 

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