E la Manovra corre sul filo dell’economia di guerra

Passa in Parlamento la risoluzione di maggioranza sul Dpfp con l’ok della Lega che mette da parte il pacifismo

E la Manovra corre sul filo dell’economia di guerra

Via libera del Parlamento alla risoluzione di maggioranza sul Dpfp. L’ok al testo di maggioranza ha precluso gli altri documenti presentati. Il documento, identico a Camera e Senato, impegna il governo a “conseguire la traiettoria di spesa netta programmatica nel periodo di riferimento del Documento” e c’è l’indicazione a “incrementare il livello della spesa per la difesa e la sicurezza nazionale, in linea con gli impegni assunti a livello internazionale”.

In barba al finto pacifismo della Lega. Al contrario, le opposizioni hanno chiesto, senza successo, di insistere sull’economia della pace.

Le richieste delle opposizioni: economia di pace

Misure di sostegno alla crescita e del potere d’acquisto delle famiglie; un piano nazionale contro la fuga dei giovani e correttivi fiscali in grado di neutralizzare gli effetti del fiscal drag oltre che “una imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche e delle società energetiche”: è quanto si chiede tra gli impegni della risoluzione unitaria sul Dpfp presentata da Pd, M5S, Avs e Iv. Nel documento si chiede di “incrementare il livello della spesa sanitaria allineandola alla media dell’Ue”.

L’impegno per il governo è, tra l’altro, anche quello a “non aumentare ulteriormente l’età di accesso alla pensione di vecchiaia e anzianità” e a “incrementare significativamente l’importo dell’assegno unico, per rafforzare il sostegno nei confronti dei nuclei familiari con figli a carico”. Si chiede infine di “promuovere, nelle sedi Ue e Nato, il rafforzamento degli strumenti di diplomazia preventiva, sicurezza cooperativa e stabilizzazione, con l’obiettivo di prevenire i conflitti e favorire un’economia della pace”.