L'Editoriale

A chi giova l’incertezza su Atene

Causa che pende, causa che rende dicono i nostri avvocati (che infatti a parole protestano per la giustizia lumaca, ma poi sanno di essere i grandi beneficiati del caos nei tribunali e le lamentele finiscono là). Un concetto – quello del rimandare – che a maggior ragione è caro a chi punta a guadagnare per professione, cioè gli speculatori internazionali. Queste figure sono parte indispensabile dei mercati finanziari, ma le istituzioni politiche e di vigilanza ne regolano l’operatività. Cosa accade invece nell’Europa ormai in mano a grandi poteri economici e burocrati? Accade che la Grecia sia utilizzata per un umiliante tira e molla tra chi vuole salvarla e chi vuole farla fallire. La decisione finale sulla questione era fissata mesi fa. Poi è arrivato un rinvio. E poi un altro. Nuova deadline la scadenza dell’ultima rata del debito pubblico, ma anche qui si trova un escamotage per rinviare ancora. Ultima delle ultime spiagge era ieri la riunione dei ministri economici europei. Cosa hanno deciso? Di rinviare ancora. In tutti questi mesi le Borse hanno lasciato agli speculatori (favoriti dall’incertezza) oltre 700 miliardi. Ecco a chi serve questa Europa.