L'Editoriale

Abbiamo fatto ridere già troppo

Il ministro Fitto ha ammesso che se l’Europa non ci darà una mano col prossimo Patto di stabilità torneremo a rischiare grosso sui conti pubblici.

Abbiamo fatto ridere già troppo

Visto che i guai giudiziari non lo fanno per niente ridere, l’ex presidente francese Sarkozy si consola ricordando in un libro i sorrisetti di un tempo che fu, quando insieme alla cancelliera Merkel facevano il bello e il cattivo tempo in Europa. In quell’epoca, i due leader avevano capito perfettamente lo spessore del premier che ci ritrovavamo in Italia, Berlusconi, e lo mandarono ai giardinetti, imponendoci i salassi economici di Monti.

Le banche di Berlino vendettero all’improvviso i nostri titoli del Tesoro, facendone schizzare lo spread. La Bce, dove si stavano avvicendando Trichet e Draghi, spedì una letterina che minacciava il default, e Bruxelles irremovibile sulle politiche dell’austerity completò l’opera, costringendo la buonanima del Cav a recarsi da Napolitano per rassegnare le dimissioni.

Quel governo, del quale facevano parte la Meloni e diversi degli attuali ministri, ci aveva messo col sedere a terra. Ma il metodo col quale fu cacciato non aveva niente di democratico, e la cura imposta dalle capitali Ue con la complicità del Colle fu drammatica per il nostro Paese. Ciò nonostante, gli italiani hanno dimenticato e rimesso in sella gli stessi incapaci.

Il risultato è che non riusciamo a spendere neppure i fondi del Pnrr lasciati da Conte, e ieri il ministro Fitto ha ammesso che se l’Europa non ci darà una mano col prossimo Patto di stabilità torneremo a rischiare grosso sui conti pubblici. Sarkozy, insomma, non ride più, ma il nostro governo rischia di non essere da meno nel far sbellicare Scholz e Macron.