L'Editoriale

E adesso spariranno i cinghiali

Che ci piaccia o no, le ultime amministrative ci dicono chiaro un po’ di cose. La prima è che Sinistra e Cinque Stelle senza allearsi non vincono.

E adesso spariranno i cinghiali

Che ci piaccia o no, le ultime amministrative (leggi l’articolo) ci dicono chiaro un po’ di cose. La prima è che Sinistra e Cinque Stelle senza allearsi non vincono. Dunque il Pd farebbe bene a smaltire in fretta l’euforia e decidere che rapporto costruire con Conte: se collaborare alla pari o trattare il Movimento come una sorta di junior partner.

Nel primo caso la strada può portare lontano, e se i dem avessero appoggiato la Raggi oggi saremmo a uno stadio più avanzato. Nella seconda ipotesi, invece, potremmo avere delle sorprese già ai ballottaggi di Roma e Torino, dove non c’è motivo al mondo per considerare scontato il sostegno dei 5S a Gualtieri e Lo Russo. La seconda lezione riguarda il Centrodestra, dove Meloni e Salvini non escono sconfitti solo per i candidati scelti tardi e improvvisati, ma anche per le posizioni confuse nella pandemia, per l’adesione in ordine sparso alla maggioranza e all’opposizione, per i soliti giochetti di lotta e di governo del segretario della Lega.

Su questo punto è difficile che Salvini voglia fare un’inversione a U, e pertanto toccherà ai leghisti decidere se fare un congresso e cambiare timoniere o continuare la serie di sconfitte partita con le regionali di Emilia Romagna e Toscana. Terza lezione è la forza della Raggi, di dieci punti superiore a quella della stessa lista del Movimento a Roma, che fa della sindaca un punto di forza e di identità ineludibile nel nuovo Movimento. La quarta lezione, infine, la vedremo presto con la sparizione dei cinghiali di Roma, per lo meno dalle cronache dei giornali.

Chiunque vinca nella Capitale non avrà per certo la stessa campagna di cattiva stampa e diffamazione che ha vissuto la prima cittadina dei 5S. Un trattamento che non risparmia nessuno in questa forza politica colpevole di aver sfidato l’establishment. Con un’ultima beffa: gli stessi opinionisti al servizio del sistema che hanno bombardato per anni Conte, Di Maio & C. adesso li ri-bombardano perché hanno perso centinaia di migliaia di voti. I poteri forti non perdonano. E i loro cani da guardia sanno come guadagnarsi l’osso.