L'Editoriale

È finita la pacchia al casello

Il risultato è che i Benetton si metteranno in tasca poco meno della metà dei nove miliardi che Cdp e due fondi sborseranno per riportare sotto il controllo pubblico la gestione dei caselli

È finita la pacchia al casello

Complimenti vivissimi al ministro della Attività produttive, il leghista Giancarlo Giorgetti da Cazzago Brabbia, su cui proposta Mattarella ha nominato ieri 25 cavalieri del lavoro senza nemmeno uno al di sotto di Campania e Puglia. C’era da aspettarselo dalla Lega “partito della nazione” quando si devono acchiappare i voti al Sud, ma poi partito unicamente del Nord quando c’è da distribuire soldi e prebende.

A questa Lega amica degli affari ieri è andato un boccone di traverso. Smaltito il poche ore lo sdegno per il crollo del ponte Morandi di Genova, tre anni fa, quando Salvini prometteva fuoco e fiamme per i responsabili, il Carroccio aveva fatto velocemente inversione a U, abbassando i toni sul concessionario autostradale controllato dai Benetton. Signori riusciti a tenersi fino a ieri (leggi l’articolo) la ricca gestione dei caselli anche grazie alla cautela del governatore ligure Toti (all’epoca Lega-Forza Italia), e in seguito del Pd a cui è andato il ministero dei Trasporti all’uscita di Toninelli.

Unici a chiedere sempre Giustizia per quella strage sono stati i 5 Stelle. E solo grazie al loro pressing questo asset oggi torna seppur parzialmente allo Stato. In un Paese normale – sia chiaro – quella concessione si sarebbe semplicemente revocata per giusta causa. Ma in Italia questo non è possibile, e se l’allora premier Conte avesse scelto una strada diversa da quella del riacquisto attraverso la Casa Depositi avremo avuto anche la beffa di dover pagare agli stessi Benetton penali miliardarie. Non restava, dunque, che un compromesso, com’è quasi sempre inevitabile quando si persegue il bene comune muovendosi su un terreno pieno di trappole.

Il risultato è che i Benetton si metteranno in tasca poco meno della metà dei nove miliardi che Cdp e due fondi sborseranno per riportare sotto il controllo pubblico la gestione dei caselli, ma quasi quattro miliardi è quanto gli stessi Benetton si erano distribuiti in dividendi solo l’anno prima della strage del Polcevera. Dunque, considerando la durata della concessione (al netto di proroghe che in questo Paese sono la prassi), la testardaggine dei 5S farà risparmiare ai cittadini decine di miliardi. Ai cittadini del Nord e del Sud.

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