L'Editoriale

Berlusconi ha poco da festeggiare

Certo poteva andare peggio, con una nuova condanna, ma cosa ci sia da festeggiare nell’assoluzione di ieri a Silvio Berlusconi è un mistero.

Berlusconi ha poco da festeggiare

Certo, poteva andare peggio, con una nuova condanna a sei anni, ma cosa ci sia da festeggiare nell’assoluzione di ieri a Silvio Berlusconi è un mistero.

Il traffico di ragazze a casa di un signore che all’epoca era Presidente del Consiglio è accertato, così come le ricche elargizioni alle sue ospiti, la sentenza ha la formula “il fatto non sussiste” ma è chiaramente condizionata da un cavillo giuridico, e comunque la si guardi, tutto quello che è emerso in questo e negli altri processi sulla stessa vicenda ha sputtanato l’immagine del nostro Paese nel mondo.

Dunque, il minimo sindacale di dignità e buon senso avrebbe suggerito di incassare la decisione dei giudici e stenderci sopra un velo pietoso. Tutto il contrario di quanto sta succedendo, con Forza Italia che adesso chiede di processare l’intero sistema giudiziario (come se l’assoluzione fosse arrivata da un marziano e non in un tribunale).

Una strada troppo comoda per chiudere vecchi conti con la magistratura, “colpevole” di aver perseguito centinaia di politici, ad ogni livello, beccati anche a rubare. Un altro segnale devastante per i cittadini, che due giorni fa hanno visto la condanna di un poveretto preso mentre trafugava qualcosa da mangiare, dal valore di cinque euro, mentre Berlusconi, al centro di una vicenda in ogni caso poco edificante, grazie a uno stuolo di avvocati può spacciarsi – a sprezzo del ridicolo – puro come un giglio.

Così, quella che passa è l’idea di una Giustizia forte con i deboli e debole con i forti, come purtroppo è tutt’altro che inconsueto.