L'Editoriale

Calenda e Letta pippe a Risiko

Letta e Calenda, appena saputo dell’incidente dei missili finiti in Polonia, si sono subito indignati col Cremlino, dando fiato ai social.

Nella storia dei missili caduti in Polonia c’è più di qualcosa che non torna. Visto che gli ordigni non erano russi ma ucraini, Biden e la Nato che avevano minacciato ritorsioni contro Mosca ora per par condicio dovrebbero rivolgere le loro attenzioni verso Kiev. Ovviamente Zelensky se l’è cavata con un rimbrotto, e già ieri un’ampia rassegna stampa ci spiegava che la traiettoria delle bombe non è una scienza esatta.

Solo Putin non può sbagliare, perché in quel caso non c’è scampo alla Terza Guerra mondiale. Ancora più irrazionale, però, è la strategia militare dei nostri generali da salotto Letta e Calenda. Appena saputo dell’incidente, si sono subito indignati col Cremlino, dando fiato ai social network.

Eppure, persino uno scarso giocatore di Risiko si sarebbe chiesto per quale motivo l’esercito russo attaccava la Polonia colpendo un granaio in mezzo al nulla. Nel frattempo, al G20 di Bali i grandi della Terra non tiravano fuori un ragno dal buco, e anzi allargavano l’isolamento di Mosca confermando nel documento conclusivo la strategia perdente di Washington, piuttosto che favorire l’avvio di una trattativa offrendo in cambio l’allentamento delle sanzioni.

Così siamo al punto di prima, con la consapevolezza che Kiev grazie alle nostre armi può infliggere altre batoste ai russi ma non riconquistare tutti i territori, nell’attesa del prossimo missile fuori rotta, dei tweet dei nostri politici guerrafondai, e infine delle atomiche. Se fosse un gioco sarebbe orribile, ma purtroppo è anche peggio, perché questa è la realtà.