Ieri la ministra al Lavoro Marina Calderone, che ultimamente era sparita dai radar rinchiusa in un insolito silenzio, ha spiegato alla Camera che non c’è “nessuna situazione di incertezza o di abbandono dei nuclei familiari e delle persone che percepivano il reddito di Cittadinanza”. Ha promesso che gli attivabili al lavoro avranno il beneficio Sfl (350 euro al mese) dal primo settembre con cui “nessuno verrà lasciato indietro”.
Improvvisamente sono scomparsi i “furbetti” e le è toccato parlare dei poveri. Immancabile l’attacco alle opposizioni: “sapevate che il Reddito di cittadinanza sarebbe stato eliminato”, dicono dal governo. La domanda andrebbe rivolta a loro: com’è possibile togliere una misura di lotta alla povertà senza organizzarsi per tempo?
Mentre i Servizi sociali sono presi d’assalto da gente che non sa come mangiare in Parlamento si è discusso del “decoro” della Camera confrontandosi su carpe e cravatte. Sul serio. Nella stessa seduta, mentre fuori sale la rabbia, il dem Fassino ci ha tenuto a specificare che gli stipendi dei parlamentari non sono “d’oro”. Secondo lui 4317 euro netti (dimenticandosi i benefit che lo fanno arrivare arrivare a 13mila) sono uno stipendio medio, evidentemente.
Nel frattempo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, muta sul resto, ha trovato il tempo di querelare il cantante del gruppo musicale britannico Placebo, Brian Molko, (13 milioni di dischi venduti) per averla offesa durante un concerto. Un consiglio non richiesto ai nostri politici: tornate velocemente sulla terra.