L'Editoriale

Chi inquina e chi salva la Terra

Il M5S mette a segno uno dei colpi più clamorosi della sua intera esistenza mettendo nero su bianco nella Costituzione la difesa dell'Ambiente.

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Chi inquina e chi salva la Terra

Mentre continua l’orgasmo mediatico per il caos nei 5 Stelle, il Movimento mette a segno uno dei colpi più clamorosi della sua intera esistenza, completando un percorso che fissa nero su bianco nella nostra Costituzione la difesa dell’Ambiente (leggi l’articolo). Un pianeta più pulito – direte – lo vogliono tutti, ma questa è la balla del secolo, e non solo perché prima dei 5S gli stessi “tutti” seguivano per finta la faccenda, permettendo che aree meravigliose del Paese si riducessero nelle attuali pattumiere.

Il rispetto della madre Terra – come Papa Francesco definisce l’ecologia – è per la politica italiana una voce fissa nel capitolo delle promesse varie ed eventuali, sacrificabile alla bisogna, che si tratti di gonfiare il Pil con una ferrovia inutile come il Tav Torino-Lione o di trapanare l’Adriatico per tirarci fuori un po’ di gas. Per non parlare del nucleare, che adesso va di moda definire pulito, per distinguerlo da quello sporco di cinquant’anni fa, per il quale non si riesce a costruire neppure il deposito nazionale dei rifiuti delle vecchie centrali.

Le bollette sono care e qualcosa si dovrà sacrificare – è la litania dei partiti svelti ad abbracciare la causa di petrolieri e speculatori sulle fonti fossili. Così si torna all’errore di sempre: cercare le strade più corte, anche se non vanno lontano, per non affrontare quelle che invece portano alla meta. Se uno dei più grandi errori industriali del passato è stato quello di non perseguire una nostra strategia energetica – affidandoci alle forniture dall’Africa, dalla Francia e dalla Russia – ora che questi canali sono costosi le lobby del gas e del nucleare provano a rifare il colpaccio, spingendoci (a caro prezzo) verso le loro soluzioni Prêt-à-porter.

Così torneremmo a fare per la seconda volta lo stesso sbaglio, rinunciando al puntare sul serio sulle fonti Green e sostenibili, di cui peraltro l’Italia è ricca come pochi. Per questo aver onorato una delle cinque stelle del Movimento – la tutela dell’Ambiente – costruendo dei paletti che arrivano fin dentro la Carta costituzionale, è un risultato ben più importante e appassionante delle beghe tra i grillini o dei veleni che spargono i vassalli di quei partiti che nella Costituzione avevano fissato giusto un diritto: quello ad inquinare.