L'Editoriale

Ci mancava la guerra ai tedeschi

Certi attacchi sguaiati proprio adesso alla Germania sono da incoscienti. Oppure da Salvini e Meloni.

Ci mancava la guerra ai tedeschi

Visto che i sondaggi danno la Lega nuovamente sopra al 10%, in crescita grazie alla linea dura sui migranti, perché non insistere? Dare addosso alle Ong, anche se salvano vite in mare e sbarcano un numero minimo di persone rispetto agli arrivi sulle nostre coste, varrà mezzo punto percentuale? E riesumare gli slogan dei porti chiusi e del blocco navale quanti voti porta?

Se però si vuole fare il botto bisogna spararla davvero grossa, tipo un bel paragone tra il cancelliere tedesco Scholz e Hitler, come ha osato ieri il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa. Ora si sa che la Meloni non ci sta a farsi scavalcare dagli alleati, e perciò per parte sua ha scritto direttamente al capo del governo germanico, dandogli un termine per giustificare il finanziamento ad iniziative umanitarie, tipo la Comunità di Sant’Egidio. Soldi destinati a favorire l’integrazione degli immigrati in Europa.

Se va avanti così con Berlino, tra non molto arriveremo alla consegna agli ambasciatori della dichiarazione di guerra, magari con l’affaccio su Piazza Venezia e la promessa di “vincere e vinceremo”. Fuor di paradosso, la nostra premier e il suo vice in vista delle elezioni europee hanno confuso del tutto il loro ruolo nei partiti con quello nel governo, e nell’estrema necessità di individuare un nemico a cui addebitare l’aumento degli sbarchi, sono disposti a tutto, compreso metterci contro la Germania a ridosso di decisioni comunitarie fondamentali: dal rinnovo del patto di stabilità al vaglio della manovra finanziaria.

Una politica suicida, in cambio di un pugno di consensi, che spariranno come neve al sole quando pure gli elettori di destra cominceranno a vedere che il loro problema non è la finta invasione dei migranti ma l’economia su cui Giorgia e Matteo continuano a gettare fumogeni, cercando di nascondere la loro incapacità. Uno scenario che i mercati internazionali hanno già intuito, e l’impennata dello spread in questi ultimi giorni ne è un segnale chiarissimo. Perciò certi attacchi sguaiati proprio adesso alla Germania sono da incoscienti. Oppure da Salvini e Meloni.