L'Editoriale

Consultazioni, Berlusconi non fa lo show per caso

Consultazioni, Berlusconi non fa lo show per caso

Salvini e la Meloni che si allontanano con un ghigno dalla tribuna allestita dietro la porta di Mattarella, lasciando Berlusconi a fare uno show non concordato e a quel punto incontrollabile, dicono tutto su quanto sia imprevedibile la tenuta di un Centrodestra che però non ha alternative a restate unito. Lunedì o martedì il Capo dello Stato darà molto probabilmente un preincarico per formare il Governo, e chiunque sarà indicato – Salvini o una personalità della Lega come potrebbe benissimo essere Giorgetti – avrà già di fronte il macigno appena lasciato dal Cavaliere sulla strada di un’intesa con i Cinque Stelle. Al secondo giro di consultazioni dunque la confusione resta tanta, ma perlomeno si iniziano a togliere alcune opzioni dal tavolo. Di Maio chiudendo a Forza Italia ha provato a portare dalla propria parte la Lega offrendole però di fare giusto la stampella di un Esecutivo M5S. Troppo poco per spaccare una coalizione dove c’è più di una tentazione di scaricare il Cav ma alle condizioni date conviene a tutti tenerselo. Meno cinematografico, il leader a tempo del Pd, Martina, ha invece pronunciato parole più calcolate, lasciando per la prima volta uno spiraglio a un accordo con i Cinque Stelle, ma anche con il Centrodestra. Se il Presidente della Repubblica darà dunque a Salvini o chi per lui la possibilità di formare una maggioranza, non è da escludere un finale che ancora oggi pochi si aspettano: il Pd giù dall’Aventino e i trionfanti grillini che ripongono i sogni di gloria e continuano a fare opposizione.