L'Editoriale

Dove stanno i dinosauri della politica

Unica alternativa a questa truffa restano i 5 Stelle, che continuano ad essere massacrati pure da tv e giornali.

Rubare a casa dei ladri non è una grande idea, perché chi ci abita conosce i trucchi del mestiere e non lo freghi. Dunque il Pd e le sue schegge vaganti Renzi e Calenda, colpevoli di averci imposto la legge elettorale più truffaldina di sempre, sanno bene come funziona, e il teatrino avvilente che ci offrono da giorni, minacciando di andare ognuno per conto proprio, a costo di rimetterci, è giusto una copertura mentre si spartiscono le poltrone.

Su questo, perlomeno, sono stati più dignitosi a destra, dove i tre padroni si sono chiusi in una stanza e ne sono usciti con tot collegi ad uno e tot all’altro. Sfruttando un meccanismo che permette ai partiti di scambiarsi i voti sui territori, anche se il giorno dopo le urne l’alleanza scoppia, si possono blindare i seggi uninominali, e fare fessi gli elettori. Cioè quello che destra e sinistra fanno alla grande da decenni.

Unica alternativa a questa truffa, che ha fabbricato delusioni e divisioni dai tempi dell’Ulivo sino ai saluti di Salvini ai soci per accomodarsi al Viminale, restano i 5 Stelle, che continuano ad essere massacrati pure da tv e giornali. I titoli fotocopia che hanno descritto l’esclusione dei parlamentari con più di due mandati sono esemplari: Grillo ha ucciso i big del Movimento (che fino al giorno prima erano indicati come pippe).

Ma se si fossero fatte delle deroghe, queste sarebbe state usate come prova che i 5S sono poltronari, ovviamente senza accennare da quanti decenni occupano il Parlamento i dinosauri amici dei padroni, a cominciare da Berlusconi, Salvini e la Meloni.