L'Editoriale

Evitare una vergogna planetaria

Dal Presidente del Senato Grasso al ministro dell’Interno Alfano la lettura dei fatti che emergono dall’inchiesta Mafia Capitale è univoca: a Roma c’è un sistema criminale e affaristico che ha inquinato istituzioni, economia, amministrazione centrale e periferiche. Questo sistema è mafioso. Il prefetto, che ha dovuto chiudere non un occhio ma due per impedire il sovrapporsi della candidatura alle Olimpiadi 2024 con la vergogna mondiale del Campidoglio sciolto per mafia, adesso non potrà prendere ancora molto tempo. La legge lo obbliga a commissariare il Comune, esattamente come la responsabilità di impedire questa macchia storica impone al sindaco di rassegnare le dimissioni e scongiurare lo scenario più disastroso: Roma consegnata agli annali come una Capitale mafiosa. Marino, è chiaro, non ha colpa del marciume stratificato in anni di distrazione della politica (quando non di connivenza) e di strapotere degli apparati. Dunque potrà ricandidarsi e se i romani lo vorranno continuare a pedalare. Ma esporre la città a un epilogo presto o tardi inevitabile per il prefetto Pecoraro è un gesto troppo spericolato. Anche per il migliore ciclista.