L'Editoriale

Forza Italia, Renzi e altri pupi siciliani

In Sicilia via libera ufficiale al gruppo parlamentare regionale di Forza Italia e Italia Viva. Un piatto in cottura da tempo.

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Forza Italia, Renzi e altri pupi siciliani

Mentre Catania veniva travolta da un uragano, con morti e danni ingentissimi, a Palermo per non essere da meno si consumava nelle stesse ore un’altra tragedia: il via libera ufficiale al gruppo parlamentare regionale di Forza Italia e Italia Viva. Un piatto in cottura da tempo, farcito da una spruzzatina di Miccichè e contorno di Cuffaro. Insomma, il nuovo che avanza.

L’operazione, che nella mente dei promotori dovrebbe far decollare un nuovo centro – da Renzi a Berlusconi, passando per Calenda, Toti e cespugli vari – se non altro mette in chiaro che sono tutti della stessa pasta. E chissà quanto c’è rimasto male Dell’Utri, che al momento non è della partita, anche se ci sarebbe poco da stupirsi se pure lui ricicciasse fuori.

Così una classe politica fallimentare, che dovrebbe vergognarsi per le condizioni in cui ha ridotto l’Isola, invece di farsi da parte si inventa nuove formule pensando già alle prossime poltrone. Lo chiamano laboratorio Sicilia, sviando l’attenzione dai laboratori – quelli veri – dell’Università e degli ospedali del versante orientale ieri in molti casi devastati da una pioggia torrenziale che ha superato troppo facilmente gli argini di un territorio fragile.

Una nuova ferita per una comunità piegata dalla miseria in cui la costringe una politica arraffona, aggravata dalla pandemia e da un distacco abissale col resto del Paese in termini di Pil e infrastrutture. Un terreno dove certi politici dovrebbero solo scappare, e invece si dedicano alle alchimie politiche. Sui loro comodi giacigli, d’altra parte, non ci piove.