Mentre il governo Meloni può fregiarsi di avere al suo interno il primo pregiudicato, con la condanna definitiva della sottosegretaria Montaruli per le spese pazze con i soldi della Regione Piemonte, migliaia di elettori delle destre sono ufficialmente raggirati.
Senza risparmiare le imprese, a cui veniva promesso in campagna elettorale ogni attenzione, riportando nelle loro tasche quei pochi soldi finiti insolitamente ai poveri Cristi, aiutati col Reddito di cittadinanza.
La cancellazione a sorpresa del Superbonus sulle ristrutturazioni edilizie, portata in Consiglio dei ministri nel massimo riserbo, non sia mai che Donzelli e Delmastro se la cantassero, mette in ginocchio l’intero comparto delle costruzioni, e secondo la Cgil lascerà a casa centomila lavoratori.
La misura, che ha il peccato originale di essere stata introdotta dai 5 Stelle, in effetti ha un costo per lo Stato, ma se si somma quanta ricchezza e quanto extragettito fiscale genera, alla fine sono più i benefici che la spesa. In ogni caso, qualunque governo ha il diritto di cambiare le cose in cui non crede, a una condizione: non aver vinto le elezioni dicendo tutto il contrario di quello che fa.
Se la leader di Fratelli d’Italia voleva cancellare il Superbonus, non aveva che da dirlo, insomma. E invece solo pochi mesi fa prometteva di migliorarlo, illudendo chi diversamente non l’avrebbe votata. Gli elettori, dunque, sono stati raggirati. E tra questa truffa e la Montaruli beccata a usare i soldi pubblici per comprare un gioco erotico, dite voi chi l’ha fatta più sporca.