Ammettiamolo: appena qualche anno fa quanti credevano di vedere i Cinque Stelle al Governo? Sicuramente non tanti, più o meno quanti erano rimasti a crederci solo domenica scorsa, dopo la resa del premier incaricato Giuseppe Conte, bloccato dal Presidente della Repubblica sulla casella del ministero dell’Economia immaginata per il professore euroscettico Paolo Savona. A quel punto, quando le nuove elezioni sembravano inevitabili, sono andate a dama tre condizioni impreviste: il giro a vuoto di Mattarella con Cottarelli, una capacità di mediazione mai vista finora nel Movimento di Di Maio e una decisione tanto responsabile quanto generosa da parte di Salvini, che andando da vice a Palazzo Chigi rinuncia a un turno elettorale in cui secondo tutti i sondaggi avrebbe potuto raddoppiare i suoi consensi. Che piaccia o no, questo Governo ha adesso la possibilità e la responsabilità di cambiare profondamente il Paese. E chi ha uno spirito riformista e ancora voglia di non rassegnarsi al declino dell’Italia di questi ultimi anni non può non dargli una chance. Questo giornale, che non nasconde di aver guardato con grande attenzione alla rottamazione promessa da Matteo Renzi, per poi prenderne inequivocabilmente le distanze quando si rivelò tutto un bluff, con lo stesso spirito aspetta di vedere con fiducia cosa saprà fare questa strana alleanza tra forze politiche apparentemente molto distanti tra loro. E invece vicine, soprattutto agli elettori e alla voglia di quei cambiamenti radicali di cui abbiamo bisogno.
L'Editoriale
Governo, ha prevalso l’interesse del Paese
Governo, ha prevalso l'interesse del Paese