Gli incidenti di Treviso e Roma sono l’ultima schermaglia di una guerra tra poveri. Una guerra dove perdono tutti. Le nostre periferie preda di un immenso disagio sociale contro gli immigrati, fuggiti da altri disagi che si chiamano terrorismo e miseria. Problemi che non si risolvono certo menando la polizia o con le barricate di Casapound. L’Europa non può accogliere l’immenso flusso di disperati che cerca qui una speranza. Non è questione di difesa del territorio o di non africanizzare il nostro continente. Farci invadere renderà più fragili noi e di conseguenza pure chi arriva. Se non vogliamo indignarci a vuoto per la Merkel che fa piangere la bambina palestinese separata dalla famiglia dobbiamo smetterla di giocare in difesa per pretendere semplicemente che l’Europa aiuti i migranti a non migrare più. Sostenere i Paesi rivieraschi, assisterli anche in termini di sicurezza, e spendere meglio le somme che vanno al pattugliamento del Mediterraneo e alle tasche dei Buzzi di turno che gestiscono l’accoglienza. Aiutiamo sul serio questi disperati a casa loro. E togliamo da casa nostra un elemento di disagio in più.
L'Editoriale