Due o tre cose che emergono a pochi giorni dal deposito delle liste elettorali. Nelle destre e nell’alleanza tra Renzi e Calenda è buio pesto sulle candidature. Nei partiti padronali decidono tutto i capi, è chiaro, ma delle coltellate che volano tra i soliti noti e chi ha ricevuto promesse nei territori non ci viene detto niente. Colpi bassi nascosti dalla storiella che tra loro va tutto benissimo. Una balla, l’ennesima, che in fin dei conti non è la peggiore tra le tante che raccontano.
Il Pd ha fatto invece la sua direzione, ostentando una caricatura di democrazia che è persino peggio del dispotismo delle destre ufficiali (FdI, Lega e FI) e ufficiose (Calenda e Renzi). Letta ha epurato parte dei renziani e imbarcato tutto e il contrario di tutto, ricreando di fatto la Dc. Come fu per lo Scudo crociato, che non a caso si definiva la balena bianca per la sua capacità di includere ogni cosa, nei dem vedremo dei giovani tra i capilista ma anche Casini, nel senso di Pierferdinando, 11 legislature nel Palazzo. Ci sarà Cottarelli (meno welfare) e le sindacaliste Camusso e Furlan (più welfare, almeno a parole).
Un voto per tutti i gusti, insomma, così da farci dimenticare che il collante è lo stesso dei democristiani: il potere. Infine ci sono i 5S, che hanno scelto i candidati con le Parlamentarie, limitate però al recinto dei propri iscritti, con l’unica eccezione di pochi nomi scelti da Conte.
Tra tutti i sistemi questo è il più avanzato in direzione di una vera democrazia, ma blocca un’apertura ampia alla cosiddetta società civile. Meglio così, dirà qualcuno, memore del tradimento di chi fu candidato nel 2018 pur non provenendo dai circoli degli attivisti. Ma undici milioni di voti si presero anche perché furono fatte quelle aperture.
E siccome in politica possiamo fare tutti i discorsi che vogliamo, ma alle elezioni contano i voti, pure questo meccanismo non va bene. E se completiamo il tutto con una legge elettorale vergognosa, che permette ai dirigenti di partito di espropriare il diritto degli italiani di scegliere i deputati e i senatori, è evidente che molti cittadini non si sentano rappresentati. E dunque smettiamola sin da adesso di lamentarci perché non andranno a votare.