L'Editoriale

I veri nemici dei trattori

Gli agricoltori faranno bene a non abboccare alla propaganda dei soliti noti, a cominciare da chi fa la guerra alle politiche Green.

I veri nemici dei trattori

Scarpe grosso e cervello fino, gli agricoltori conoscono il puzzo della politica e saggiamente hanno deviato i trattori verso Sanremo prima di marciare, probabilmente venerdì prossimo, sui palazzi del potere a Roma. Dai governi, in fin dei conti, prendono solo fregature.

Da incorniciare la promessa della Meloni, che pochi giorni fa ha annunciato l’aumento dei fondi del Pnrr destinati al settore agricolo da cinque a otto miliardi, dimenticano che il maggiore stanziamento era stato già deciso da tempo. Ieri, poi, ci si è messa la presidente della Commissione europea, von der Leyen, che frequentando più del solito la nostra Giorgia ne sta acquisendo le “migliori” qualità. Bruxelles – è stato l’osso lanciato alla protesta – ritirerà il nuovo regolamento sull’uso dei pesticidi, che però non è mai nato, bocciato dal Parlamento Ue e dimenticato dal Consiglio dei capi di governo.

La rivolta dei trattori, insomma, non sta portando niente in cascina, e anzi rischia di farsi cavalcare proprio dagli aguzzini del mondo agricolo. Dalla Meloni a Salvini, infatti, è rassicurante sentirne la solidarietà con chi protesta, ma il governo – dove stanno questi signori – ad oggi non ha mosso un dito per detassare i carburanti o tagliare le tasse sulle rendite dei terreni, per non parlare del silenzio sui vari passi della filiera, quando la zucchina pagata due soldi ai produttori moltiplica il suo valore e arriva sulle nostre tavole a peso d’oro. Perciò gli agricoltori faranno bene a non abboccare alla propaganda dei soliti noti, a cominciare da chi fa la guerra alle politiche Green. Ma chi vive della terra la rispetta. E certi politici non lo fanno.