L'Editoriale

Il Covid e altri dubbi sul vaccino

La sperimentazione del vaccino contro il Covid-19 sviluppato dalla multinazionale AstraZeneca in collaborazione con Oxford e l’azienda italiana Irbm è stata sospesa per un possibile effetto collaterale su uno dei soggetti a cui è stato iniettato il farmaco. Niente è compromesso, perché la complicanza potrebbe non essere collegata al test, ma in questi casi la procedura obbliga i ricercatori a prendere più tempo, per scongiurare la produzione di un vaccino parzialmente efficace o peggio ancora poco sicuro.

Da quanto rivelato a Report dall’imprenditore che guida la Irbm, Piero Di Lorenzo (nella foto), questa produzione però è già in corso, e ieri il sito di Repubblica riportava che tale processo non si fermerà. Il Governo inglese avrebbe pagato per avere il vaccino a prescindere dall’esito della sperimentazione e quello italiano, pressato da una robusta campagna di stampa, si sarebbe garantito l’acquisto di milioni di dosi subito dopo l’autorizzazione del farmaco. Soldi pubblici – e tanti – regalati a Di Lorenzo se questa autorizzazione non dovesse arrivare.

Diventa quindi di interesse generale ricordare chi è Di Lorenzo, un signore che prima di acquistare nel 2009 i laboratori di Pomezia della Merck faceva il lobbista con la società Beretta-Di Lorenzo & Partners, e l’impresario televisivo con la LDM comunicazione. Secondo un documento ripreso dal Fatto quotidiano era tra i presenti a una colazione dei grandi finanziatori di Matteo Renzi, riuniti con l’avvocato Alberto Bianchi, allora presidente della fondazione Open, che pagava i conti della Leopolda.

Di Lorenzo è anche una conoscenza dei lettori di questo giornale, visto che ci ha querelato per aver resa pubblica la vicenda di un controverso finanziamento di dieci milioni ricevuto dal Cnr per realizzare dei prodotti televisivi. Una storia arrivata fino all’Autorità Anticorruzione. Fatti di cui si parla poco, ma che uniti all’opacità dell’Organizzazione mondiale della sanità e ai dubbi sulla gara in tutto il mondo per arrivare primi al vaccino (pensiamo a quello piovuto dalla Russia) sono da considerare estremamente rilevanti.