L'Editoriale

Il dolore in tv non è solo dei vip

All’interno di una comunità, per quanto piccola e temporanea, chi ha bisogno di essere aiutato è lasciato al suo destino.

Il dolore in tv non è solo dei vip

Non ho mai visto una puntata del Grande Fratello Vip, e abituato come sono a difendere le mie idee, anche controcorrente, non avrei problemi a dire il contrario, per quanto certa tv possa essere trash e desolante. Ieri però sui Social non si parlava d’altro e allora ho chiesto cosa fosse successo.

In sintesi, un concorrente a disagio con gli altri ha chiesto aiuto ai coinquilini, ma invece di un supporto ha trovato un muro ed è stato spinto ad uscire dalla casa. Da qui l’esplosione del caso, probabilmente alimentato dagli autori, lesti a cogliere l’opportunità di fare ascolti. La lezione però è chiara.

All’interno di una comunità, per quanto piccola e temporanea, chi ha bisogno di essere aiutato è lasciato al suo destino, e gli stessi compagni di avventura neppure si rendono conto del dramma che hanno a fianco. Il gioco, come la vita per tutti noi che siamo obbligati a restare concentrati sulle nostre cose, non ci fanno scorgere la disperazione degli altri, il dolore, la semplice domanda di una mano.

Così nella stessa tv che ha dedicato centinaia di ore a demonizzare il Reddito di cittadinanza, cioè della più grande misura di welfare mai fatta in un Paese con cinque milioni di persone che prima non potevano permettersi un piatto di pasta, il conduttore dei “vipponi”, Alfonso Signorini, ha definito l’accaduto un’orribile pagina di televisione. Faccia attenzione allora ad evitare altre trasmissioni, perché di questo stesso orrore ne può trovare senza fine.