L'Editoriale

Il grido delle piazze per Gaza ignorato da Meloni

Il grido delle piazze per Gaza ignorato da Meloni

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite avrebbe potuto essere un’occasione per rilanciare il ruolo dell’Italia come ponte dell’Europa verso il Mediterraneo. E non solo per la sua collocazione geografica. Ma ha già tutta l’aria dell’ennesima occasione sprecata.

Mentre alla vigilia dello storico evento, Paesi come Francia e Gran Bretagna annunciavano il riconoscimento della Palestina, la nostra premier ci regalava un’imperdibile comparsata sull’ammiraglia del Servizio Pubblico – o di quel che ne resta – per raccontarci, ospite di Domenica In, dei suoi pranzi domenicali dai nonni con le pastarelle per dessert. Sempre meglio, del resto, che parlare dei massacri a Gaza a ventiquattr’ore dallo sciopero generale che ieri ha portato migliaia di italiani in piazza – al netto di una decina di facinorosi fermati a Milano, che hanno monopolizzato i tg e le home page dei principali siti di informazione – per chiedere lo stop ai crimini di Israele nella Striscia e il riconoscimento dello Stato palestinese.

Ma, tra un Macron che si appresta a sfruttare il pulpito della plenaria Onu, per dare il via libera della Francia, e un Trump determinatissimo a cavalcare il martirio di Charlie Kirk ignorando quello dei dannati di Gaza, Meloni, che da settimane si finge morta sui crimini di Israele, continuerà – ma ci piacerebbe essere smentiti – a tenere un piede in due scarpe. A parole favorevole alla soluzione dei due popoli e due Stati, ma nei fatti contraria al passo che potrebbe renderla credibile: il riconoscimento della Palestina.

Per il resto niente di nuovo sul fronte occidentale. Ma a ben vedere neppure su quello orientale. Che dopo il presunto cyber-attacco all’aereo di von der Leyen attribuito (e poi smentito) a Mosca, i danni causati a un edificio in Poloni da uno dei droni russi che nei giorni scorsi ne hanno invaso lo spazio aereo (ma in realtà provocati da un missile sganciato proprio da un F16 polacco), anche la minaccia dei Mig del Cremlino sui cieli estoni comincia a vacillare. “Le Nazioni Unite non sono in grado di confermare alcuna delle affermazioni relative all’incidente e non dispongono di ulteriori dettagli”, ha detto Miroslav Jenča, segretario generale aggiunto per l’Europa, l’Asia centrale e le Americhe presso il dipartimento per gli affari politici Onu. Ma questa è un’altra storia.