L'Editoriale

Il mondo agricolo preso in giro

I partiti della maggioranza affrontano i trattori con le solite ricette: silenziando chi dissente e prendendo in giro i cittadini.

Il mondo agricolo preso in giro

In attesa che il programma Chi l’ha visto? scopra dov’è finito il ministro Lollobrigida, la premier mette alla rivolta dei trattori una pezza peggiore del buco. Agli agricoltori infuriati per il settore che cola a picco, il governo lancia prima un osso e poi una polpetta avvelenata. Nel primo caso si tratta dell’esenzione Irpef, che 5 Stelle e Pd avevano introdotto nel 2017 e che le destre hanno cancellato. Ora pare che siano pentite di questo taglio e forse ripristineranno le deduzioni fiscali, anche se solo ai produttori più piccoli. È però la seconda mossa che svela le vere intenzioni sul settore agricolo.

Un emendamento di Fratelli d’Italia prevede di spostare di sei mesi l’obbligo dell’assicurazione sui mezzi impiegati nelle coltivazioni. Un rinvio che consente giusto di scavallare le elezioni europee, quando i voti di chi lavora nei campi saranno preziosi. Poi, passate le urne, chi vivrà vedrà. È il metodo classico di una classe politica miope e spregiudicata, che non si vergogna di cavalcare il malessere per il proprio tornaconto elettorale. Senza una visione di lungo periodo, scaricando sempre su qualcun altro i problemi che loro stessi creano, i partiti della maggioranza stanno affrontando la carica dei trattori con le solite ricette: silenziare chi dissente, come hanno fatto impedendo l’intervento promesso da Amadeus a Sanremo, e prendendo in giro i cittadini. Così, passate le elezioni, l’assicurazione sui mezzi agricoli potrà tornare, e chissà che poi tocchi pagare pure gli arretrati, perché nel frattempo avranno pure ritoccato le tariffe.